Timidi segnali di distensione nella guerra del gas tra Russia e Ucraina. Kiev ha iniziato a pagare il suo debito, versando 786,4 milioni di dollari (577 milioni di euro) per le forniture di gas naturale di febbraio e marzo. Mosca ha ricambiato rinviando al 9 giugno l’introduzione del regime di pagamenti anticipati che sarebbe dovuto entrare in vigore da oggi. Si va quindi verso un accordo? Non secondo il premier ucraino, Arseniy Yatsenyuk che oggi davanti al Parlamento torna ad avvertire: un taglio dei rifornimenti di gas da parte della Russia “resta una possibilità”.
Eppure ieri le oltre sei ore di negoziati tra i ministri dell’Energia russo e ucraino a Bruxelles hanno portato, secondo il commissario Ue all’energia Gunter Oettinger, una “intesa di principio” tra i vertici di Naftogaz, la compagnia di gas ucraina, e Gazprom per arrivare a un “accordo complessivo che assicuri le forniture di gas russo all’Ucraina sino a giugno 2015”. L’esecutivo europeo, ha proposto una mediazione che prevederebbe un accordo globale sui prezzi che l’Ucraina deve pagare alla Russia per il gas ricevuto nell’ultimo bimestre del 2013, per il periodo di aprile e maggio 2014, e per gli anni a venire. Secondo Oettinger, il gas ricevuto da Kiev a novembre e dicembre del 2013 deve essere pagato con i prezzi previsti dal contratto con Mosca, mentre per le fatture non pagate di aprile e maggio si dovrà applicare un nuovo prezzo che sarà poi lo stesso in vigore da giugno in poi.
Il prezzo del gas russo per l’Ucraina, ha assicurato Oettinger, potrà oscillare in una forbice compresa tra “i 350 e i 380 dollari” per mille metri cubi. La cifra che si avvicina al prezzo medio praticato ai Paesi Ue è distante sia dai 265 dollari in vigore durante la presidenza del filo-russo Viktor Yanukovich, fino alla fine di febbraio, sia dai 485 dollari richiesti da Gazprom, il prezzo più alto mai praticato dal colosso energetico russo, dopo la caduta di quest’ultimo. “Le parti – ha spiegato il Commissario – hanno concordato di sottoporre la proposta di compromesso ai loro azionisti” e un nuovo incontro trilaterale avverrà nei prossimi giorni, al più tardi la prossima settimana. Fino a che i dialoghi continuano, torna ad assicurare la Commissione, “le forniture non subiranno interruzioni”.