A crescere in campagna ci si abitua all’imprevedibilità della natura e ci si accorge che la normalità è un criterio relativo, anche nelle cose più ovvie della vita. Così ricordo che quando da una covata nasceva un pulcino con tre zampe, mia nonna non lo eliminava: guardava se riusciva a vivere, a pascolare, a nutrirsi e a difendersi dagli altri. Insomma, lasciava fare la natura. A costo di vedere il suo pollaio trasformato in una Wunderkammer. Tutto quel che cresceva faceva brodo e se l’esperimento diventava pericoloso, bastava tirare qualche collo.
Così sarà interessante vedere che vita avranno le tante mostruosità nate dalla covata delle ultime elezioni europee, a cominciare dall’incrocio Grillo-Farage, il qualunquismo idrofobo accoppiato al thatcherismo xenofobo. Se potessero anche essere d’accordo su qualcosa, i due campioni del nuovo populismo europeo, non riusciranno a dirselo, vista la reciproca incompetenza linguistica. Pare infatti che la cena brussellese fra i due si sia svolta in perfetto silenzio: certe volte è proprio vero che il silenzio è d’oro. Ma la più mostruosa creatura nata dal voto del 25 maggio è la bicefala prepotenza anglo-tedesca. Dopo aver sbraitato per anni contro un’Europa lontana dai cittadini, David Cameron ha oggi la faccia tosta di contestare il responso delle urne e si prende un diritto di veto che non ha contro Juncker.
Un uguale gioco sporco lo fa Angela Merkel che, premurosa di non alienarsi le simpatie britanniche, finge di appoggiare Jean-Claude Juncker e aspetta di veder spuntare un altro pollo da investire della nomina. Uno che lei possa tenere per il collo. Tutto molto poco conforme allo spirito e alle regole del Trattato di Lisbona, pensato e voluto proprio per colmare quel deficit di democraticità che faceva apparire l’Europa lontana dai cittadini. La candidatura di Juncker dovrebbe essere ovvia: nelle democrazie vince il partito con maggior numero di voti. Ma palesemente c’è chi preferisce il Direttorio alla democrazia e cerca in ogni modo di aggirare una vera rappresentatività europea. Così, mostruosamente e miracolosamente, l’incrocio Grillo-Farrage e Cameron-Merkel si assomigliano. Sono entrambe deformi manifestazioni di despotismo che l’Europa non può accettare se vuole davvero trasformarsi ed andare incontro alle attese dei suoi cittadini. Nel pollaio di mia nonna il più delle volte succedeva che il pollo a tre zampe veniva beccato e isolato dagli altri che lo individuavano come un’anomalia. Speriamo che anche nel pollaio europeo qualche pollo abbia il coraggio di alzare la cresta e di sventare una Wunderkammer i cui mostri rischiano di diventare pericolosi.