Per le prossime vacanze sognate mari cristallini e acque purissime? Non c’è bisogno di cercare paradisi tropicali: in Europa la stragrande maggioranza delle acque di mari, fiumi e laghi è di qualità eccellente. Lo testimonia la relazione annuale sulla qualità delle acque di balneazione realizzata dall’Agenzia europea dell’Ambiente, che nel 2013 ha valutato 22 mila zone di balneazione in tutta l’Unione europea, in Svizzera e, per la prima volta, anche in Albania.
Ben l’83%, emerge dai dati, ha raggiunto il massimo livello, quello di “qualità eccellente” mentre soddisfa i requisiti minimi il 95% dei siti valutati. Solo il 2% è invece risultato di qualità “scarsa”. La percentuale di siti che soddisfa i requisiti minimi nel 2013 è circa la stessa del 2012. La percentuale di “eccellenza” è però aumentata: dal 79% del 2012 si è arrivati oggi all’83%. Nelle spiagge costiere la qualità dell’acqua è risultata leggermente migliore rispetto alle zone lacustri o fluviali, con una percentuale dell’85% di siti classificati come eccellenti.
Riguardo alle spiagge, le performance in assoluto migliori sono quelle di Cipro e Slovenia, dove tutte le acque costiere hanno qualità eccellente. A seguire c’è Malta con un ottimo 98,9% di eccellenza, e poi Croazia (95,4%) e Grecia (93,4%). Se la cava molto bene anche l’Italia: qui raggiunge il livello di eccellenza l’88,5% delle spiagge, mentre il 96,6% rispetta comunque i requisiti minimi. In classifica il Belpaese si piazza ottavo ma in termini assoluti, siamo lo Stato con il maggior numero di zone di balneazione della migliore qualità: ne abbiamo ben 4.309.
All’altra estremità della scala, gli Stati membri dell’Unione europea con la più alta percentuale di acque costiere qualificate come “scadenti” sono: Estonia (7,7%), Finlandia (4,9%) e Paesi Bassi (3,3%). Fuori dall’Ue, fa peggio l’Albania dove è di scarsa qualità l’8,2% delle acque costiere.
Guarda la mappa interattiva con l’indicazione della qualità per ciascun sito di balneazione nel 2013