Colonna sonora: Chemical Brothers – Surface to Air
Il telespettatore si butta sul divano, lancia la pantofole in rovesciata, allunga i piedi sul tavolino di fronte e guarda il TG che gli dice “Grillo oggi è stato a Bruxelles per incontrare Farage”. Il telespettatore, almeno questo dell’esempio, non sa chi sia Farage, non sa di preciso dove sia il Belgio e di Grillo ne ha piene le palle, quindi cambia canale in cerca di vallette seminude.
Ma cosa c’è dietro quella breve notizia?
Facciamo un salto indietro nel tempo fino ad arrivare ad una tranquilla colazione in pigiama, dopo dieci giorni consecutivi di lavoro con turni disumani, in cui so che l’unico appuntamento della giornata sarà alle 16:30 del pomeriggio.
I giornalisti e i cameraman venuti dall’Italia per le elezioni e per il Summit informale sono già ripartiti o stanno per partire. Uno in particolare ha la cintura di sicurezza allacciata e sta per mettere il telefono in modalità aereo per il decollo ma questo squilla all’improvviso.
– GRILLO È A BRUXELLES!!!
Io butto all’aria il tavolo della colazione, mi vesto di corsa con le prime cose che trovo a portata di mano, un accappatoio e un babydoll di pizzo, e mi calo dalla finestra per volare a prendere l’attrezzatura in ufficio.
Il giornalista afferra i bagagli a mano, stende le hostess che stanno facendo il loro “security dance”, spalanca l’uscita di sicurezza e corre per la pista braccato dalla polizia, che lo rilascerà solo dopo un durissimo interrogatorio e un’imbarazzante perquisizione interna.
Ci incontriamo al Parlamento Europeo, dove altri giornalisti italiani sono in giro per i corridoi in stato confusionale, cercando Grillo nei bagni, dietro le tende, sotto i vasi.
Poi arriva la prima soffiata.
Il giornalista mi si avvicina e fa, a mezzabocca:
“Sembra che Farage vada sempre in birreria”.
“Ah.”
“Ti dice qualcosa?”
“Che cosa?”
“Una birreria… A Bruxelles?”
“Inchessenzo? È come dire un ristorante a Roma… Un Tapas Bar a Barcellona…”
“Che ne so, una birreria famosa?”
Intanto gli altri giornalisti si avvicinano come zombie che hanno sentito odore di carne.
Dieci minuti dopo ognuno ha preso un taxi diverso per andare tutti di corsa alla “Mort Subite”, una nota birreria vicinio alla Grand Place.
Ovviamente non c’è traccia di Grillo, ma i giornalisti si sparpagliano per il centro di Bruxelles in una folle caccia all’uomo. Ad un certo punto uno torna allarmato gridando che in un ristorante c’è una troupe televisiva, potrebbe essere lì!
Corriamo a perdifiato mentre gli altri escono dalle finestre dei bar o rischiano di essere investiti dalle auto per ricongiungersi al nostro branco. Arriviamo ansimanti al ristorante in questione dove la troupe è comodamente seduta, finendo di mangiare e chiede “è successo qualcosa?”.
Risate nervose, qualche svenimento, poi un inormatore segreto fa un’altra telefonata. Il giornalista che la riceve diventa bianco, si gira con gli occhi fuori dalle orbite e grida: “all’aeroporto, tra dieci minuti!”.
Riprende la corsa senza senso con telecamere, taccuini, cavalletti e computer, spintonando turisti e calpestando mendicanti, per entrare in taxi alla Bo&Luke (per i più giovani: saltando nei finestrini) al grido di “Segua quell’aereo!!!”.
Il tassinaro è un pazzo che non aspettava altro per poter bruciare i rossi, prendere le strade contromano, doppiare i limiti di velocità e seminare un elicottero della polizia municipale che è partito al nostro inseguimento e inizia anche a spararci addosso.
(Forse mo’ ho esagerato)
Arrivati in aeroporto ci rotoliamo sull’asfalto e ognuno prende un’ingresso diverso per poi battere a tappeto tutti i checkin. I turisti scappano pensando ad un attacco terroristico.
Dopo circa un’ora apprendiamo che Grillo è ripartito e rilascerà un comunicato sull’incontro tramite il suo blog. Qualcuno inizia a piangere.
Abbiamo giusto il tempo per tornare in Parlamento, ad ascoltare l’inquietante conferenza di Le Pen, Salvini e gli altri partiti xenofobi e antieuropeisti che annunciano la nascita di un gruppo per scardinare l’Unione Europea e l’euro, prendendo comunque lo stipendio in euro dall’Unione Europea. Ma questa è un’altra storia.
L’argomento della puntata era solo il racconto di cosa si può nascondere a volte dietro un servizio di un minuto al telegiornale.
Detto ciò potete pure cambiare canale e cercare le vallette seminude o l’equivalente per le donne (che forse non esiste, nel paese in cui però c’è il ministero delle Pari Opportunità).
Buon uichènd a chi vuole uscire dall’Europa, per andare ai Caraibi.