Con un tweet di Matteo Salvini si è scatenata a Bruxelles la caccia a Beppe Grillo. Il leader del Movimento 5 Stelle questa mattina è venuto nella capitale belga per incontrare il capo degli euroscettici britannici, Nigel Farage, per discutere di possibili alleanze nella futura Aula di Strasburgo. Un incontro che se non fosse stato per la ‘spifferata’ del segretario della Lega Nord, che ha incontrato il comico sull’aereo, sarebbe stato super segreto.
L’incontro tra Grillo e Farage si è svolto a pranzo, come certifica in serata una nota dell’Ukip ed è stato “molto amichevole e vivace”. Sembra sia andato bene, dunque, anche se i protagonisti non hanno quasi parlato, ma una nota dell’Ukip in serata ha spiegato che sono state “iniziate le discussioni che potrebbero portare a formare un nuovo gruppo, e potremmo divertirci a creare un sacco di problemi all’Ue”. Grillo è stato inseguito per ogni dove, senza che nessuno riuscisse a parlarci, fino al suo ritorno a Milano, dove, in aeroporto, si è limitato a dire che “adesso stiamo solo sondando, sondiamo”.
A Bruxelles la caccia a Grillo era partita in mattinata nello stesso aeroporto quando Andrea Bonini, ricevuta la notizia dell’arrivo del comico, è sceso di corsa dall’aereo che stava prendendo per tornare in Italia, dopo aver passato la notte a Bruxelles per seguire il Consiglio europeo. Rischiando quasi l’arresto per correre in ‘controsenso’ nell’aeroporto l’inviato di Sky è riuscito a intercettare il leader dei 5 Stelle e filmarlo con il telefonino ma la polizia lo ha fermato e Bonini non è riuscito ad andare oltre un “avvistamento”. da quel momento di Grillo si sono perse le tracce. Mentre i giornalisti italiani lo cercavano dappertutto nel Parlamento e addirittura nei ristoranti del centro, il leader dei 5 Stelle lontano da occhi (e orecchie) indiscrete ha incontrato a pranzo Farage.
Grillo aveva anche tentato un avvicinamento ai verdi europei, in fondo sui temi ambientali hanno moltissimi punti in comune, e la sua dote di 17 deputati poteva sembrare, vista dall’Italia, appetibile per i 52 ambientalisti del Parlamento europeo. Ma è stato rifiutato perché su tutto il resto “la distanza tra noi e loro è troppo grande”, ha spiegato un eurodeputato.