Niente slanci in avanti, né anticipazioni. Il Consiglio prende tempo e fa sapere che, per arrivare alla nomina del presidente della Commissione europea, seguirà passo passo i trattati. Nel corso della cena informale per discutere dei risultati elettorali, i capi di Stato e di governo hanno dato al Presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy il mandato per iniziare le consultazioni con i diversi gruppi parlamentari, “appena questi saranno formati”. Un passaggio che dovrà avvenire entro il 24 di giugno. Insomma, per almeno un mese non se ne parla.
“Abbiamo preso nota della lettera della conferenza dei presidenti del Parlamento” che hanno concordato che sarà Juncker a cercare per primo la maggioranza in Parlamento, spiega Van Rompuy. “I leader – aggiunge – mi hanno incaricato di avviare le consultazioni con i gruppi e di restare in contatto bilaterale con i membri del Consiglio”. Una procedura che segue “quanto previsto dal Trattato”, secondo cui “il Consiglio deve fare la proposta dopo le consultazioni e tenendo conto del risultato delle elezioni”.
Nel ribadire il rispetto dei trattati, il Consiglio frena lo slancio in avanti arrivato dal Parlamento con l’endorsement ufficiale a Juncker. Le consultazioni, tiene infatti a sottolineare Van Rompuy, “non si svolgeranno unicamente con una persona” ma con tutti i gruppi. E cioè: nessun dialogo privilegiato con il candidato designato dal Parlamento, che quindi non riceve per ora nessun riconoscimento da parte degli Stati. “Parlerò anche con juncker”, risponde alle domande dirette il Presidente del Consiglio Ue (che di suo non aveva nemmeno citato il leader del Ppe), ma solo nell’ambito delle “consultazioni con i gruppi in generale”. Van Rompuy assicura di averlo già spiegato ai capigruppo di Ppe e S&D, Joseph Daul e Hannes Swoboda che “hanno ritenuto che questa sia un’interpretazione esatta del ruolo del Consiglio europeo che io assumo”.