L’Unione europea a cui tutti pensiamo è quella dei 28 Stati membri e del suo territorio continentale. Eppure, quasi ai confini del mondo, esiste un altro pezzo d’Europa al quale non si pensa mai. E’ l’isola di Rapa Iti, un piccolo paradiso che si trova a 50 ore di nave da Tahiti e in cui non esiste neppure l’aeroporto.
Rapa iti, con i suoi 497 abitanti e la sua costa rocciosa e selvaggia, è l’isola abitabile più a sud della Polinesia Francese. Le persone che ci vivono, tra cui diversi bambini, si nutrono di fiori di mango, lavorano nei campi e fanno immersioni. Le barche che trasportano i viaggiatori sono rare e la principale attrazione è il vulcano che domina l’isola e che è circondato dalle fortezze delle antiche tribù.
Il primo europeo a mettere piede sull’isola è stato George Vancouver il 22 dicembre del 1791. Nel 1826 c’erano quasi duemila abitanti; quarant’anni dopo, a causa di un’epidemia, ne erano rimasti un centinaio.
Questo gioiello, dichiarato protettorato francese nel 1867, è Europa a tutti gli effetti (beh, se escludiamo quelli geografici, ma sono compresi quelli elettorali) e per il suo status particolare gode di diversi benefici. Ad esempio, ha accesso a 30 milioni di euro di sostegno finanziario nel periodo 2014-2020 e i suoi abitanti, ovviamente, possono prender parte alle iniziative comunitarie come l’Erasmus +.
Oltre alla Polinesia Francese esistono altre regioni al di fuori del territorio europeo continentale, che mantengono forti legami con l’Ue. Le isole Canarie e la Guiana francese, per citarne alcune. Ci sono poi altri territori remoti come le isole Falkland e Aruba che hanno legami particolari con uno degli Stati membri e per questo intrattengono accordi di associazione con l’Ue. Questo consente loro di poter sfruttare la libertà di movimento o di residenza.