E’ italiano, ma si è candidato in Francia, a Parigi, con l’Ump. Matteo Ghisalberti è l’unico connazionale che corre oltralpe in queste elezioni europee. Abbiamo cercato di conoscerlo un po’.
Come è finito candidato in Francia?
Vivo a Parigi da sei anni con mia moglie e nostro figlio e, nel corso di questo periodo, mi sono integrato nella società transalpina. Poi alcuni decisioni prese dal governo Ayrault e dalla presidenza Hollande, mi hanno fatto venire voglia di esprimere le mie opinioni politiche. L’UMP era, ed è, il partito più vicino ai miei valori quindi sono arrivato alla candidatura quasi naturalmente. E poi, sono il papà di un piccolo “europeo” che ha due passaporti, uno francese l’altro italiano, e vorrei che mio figlio potesse vivere in condizioni di pace e libertà come quelle in cui sono cresciuto io, dunque mi sono candidato anche per lui.
L’immigrazione è al centro della sua campagna e lei ha una posizione forse innovativa per l’Ump…
In realtà non si tratta solo della mia posizione personale ma di uno dei punti del programma dell’UMP che posso sintetizzare in questo modo: proponiamo un controllo comune delle frontiere esterne della UE, l’applicazione delle stesse regole di ingresso/soggiorno/spostamento dei cittadini extracomunitari in tutta l’Unione Europea,la sospensione da Schenghen dei paesi che non ne rispettano i principi. Quella dell’UMP è una posizione molto chiara che vuole rendere l’Europa capace di assumere il controllo delle proprie frontiere.
Cosa e pensi delle lamentale dei governi italiani contro l’Europa?
Ovviamente poi capisco la posizione dei governi italiani perché credo che il problema degli sbarchi sia, prima di tutto, una questione di rispetto della dignità umana. In effetti non credo sia più possibile lasciare che centinaia di persone muoiano nel mediterraneo vittime dei trafficanti di esseri umani.
Quanto vi fa paura il Front National?
Il Fronte Nazionale non fa paura a nessuno. Quello che conta è ciò che provano gli elettori francesi, e quelli europei, che sono tentati di votare dei partiti di estrema destra o di estrema sinistra. Personalmente, posso immaginare che ci sia molta rabbia latente, dopo il passaggio della crisi, ma vorrei parlare a tutti questi miei concittadini da uomo qualunque. Vorrei dire loro che la collera è una caratteristica umana ma che non bisogna commettere l’errore di dare dei voti a chi, a parole, dice di sostenere le nostre perplessità ma che, nei fatti, brilla per assenteismo al Parlamento europeo e quindi spreca il nostro voto. A tutti questi concittadini dico: siate costruttivi. Date fiducia ai partiti del PPE che sono veramente motivati a cambiare le cose.
Pensa che se l’Ump dovesse andare particolarmente male in queste elezioni ci sarà una spinta ad un ritorno di Sarkozy?
Non credo che Nicolas Sarkozy abbia bisogno di una spinta dell’FN per esprimersi. Lui è animato dalla passione per il suo paese e ha già dato a tutti gli europei la prova di essere in grado di essere un europeista convinto e in grado di guidare la UE. Basta ricordare la sua azione fulminea che nel 2008, durante il semestre di presidenza europea, ha permesso di bloccare l’avanzata russa in Georgia. Un vero e proprio successo che si contrappone al silenzio di Hollande nella crisi ucraina di queste settimane.
Nella foto: Ghisalberti, primo a destra, con Alain Lamassoure, la testa di lista UMP nell’ Ile-de-France, Rachida Dati, Philppe Juvin e Constance Le Grip, numeri due, tre e quattro della lista UMP dell’Ile-de-France