Geert Wilders, l’agguerrito leader del Pvv, il Partito per la libertà olandese noto per la sua forte impronta xenofoba e anti-Ue, torna a far parlare di sé. Davanti al Parlamento europeo di Bruxelles ha ritagliato con le forbici una delle dodici stelle gialle della bandiera europea, a simboleggiare l’uscita dei Paesi Bassi dall’Unioine, e al posto del vessillo europeo ha poi srotolato la bandiera olandese.
Un gesto provocatorio, ma anche una trovata pubblicitaria da giocarsi a pochi giorni dalle elezioni. L’obiettivo dichiarato di Wilders è far uscire Paesi Bassi dall’Unione europea, ma anche chiudere le frontiere a immigrati e richiedenti asilo.
Il leader del Pvv ritiene che il primo passo per ottenere questi risultati sia formare un nuovo gruppo euroscettico dopo il voto, ma per farlo occorrono 25 deputati appartenenti ad almeno 7 Stati membri. Così Wilders ha annunciato che la prossima settimana tornerà nella capitale belga per incontrare gli altri politici euroscettici e cercare alleati tra le fila del Front National francese di Marine Le Pen e dell’Ukip di Nigel Farage.
Eppure gli eurocritici sembrano tutt’altro che uniti e poco propensi a superare le differenze. Se Marine Le Pen ha in più casi provato a far convogliare l’estrema destra antieuropea in un unico schieramento dimostrando un’intesa con il Pvv, la Lega Nord e altri partiti nazionalisti come il Partito della libertà austriaco (Fpo), Nigel Farage non sembra invece intenzionato a unirsi ai colleghi. Il leader dell’Ukip ha recentemente giurato di non volersi schierare con Marine Le Pen, bollando il partito del Front National francese come antisemita.