Nell’Unione europea si ragiona sulle date di scadenza di alcuni prodotti alimentari. Per taluni cibi sarebbe meglio abolirla, perchè non veramente necessaria e fonte di sprechi evitabili. E’ il pensiero di Paesi Bassi e Svezia, ma condiviso anche da Germania e Lussemburgo, che vorrebbero eliminare dalle confenzioni di prodotti quali pasta, riso o caffè le diciture “da consumare preferibilmente entro”. Questa dicitura, spiega il ministro dell’Agricoltura olandese, Sharon Dijksma, al termine della riunione del consiglio Agricoltura, “genera confusione nel consumatore, che pensa che l’indicazione abbia a che fare con la sicurezza del prodotto quando invece non è così”. Il meccanismo che scatta nella testa dell’acquirente, sostiene il ministro olandese, è il seguente: quando il prodotto non è stato consumato entro la data indicata viene gettato via perchè ritenuto nocivo. “Ma non è così”. A detta di Dijksma ci sono prodotti che possono essere mangiati anche oltre la data di scadenza, eliminando così “inutili sprechi alimentari”. L’Italia accetta il la sfida, ma con riserva. “Siamo disposti a parlarne e ad approfondire la questione, ma siamo prudenti”, la risposta del ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina. “Non credo che si possa risolvere il problema degli sprechi con un solo strumento”. L’Italia dunque rilancia. “Serve un campo di interventi più ampio”. Martina immagina il coinvolgimento dei produttori, con “aziende che producano in modo più efficiente”.
A proposito di produttori. Il dibattito sollevato in seno all’Ue suscita le reazioni di Coldiretti, che denuncia “il solito tentativo dei paesi del Nord Europa di livellare il cibo sulle tavole europee ad uno standard di qualità inferiore al nostro con la scusa di tagliare gli sprechi alimentari”. A detta dell’associazione agricola “con l’eliminazione della data di scadenza l’Unione Europea taglia di fatto la qualità del cibo in vendita in Europa”, e sarebbe giusto riflettere meglio prima di procedere all’eliminazione del termine minimo di conservazione. “Capisco la sensibilità delle associazioni agricole italine”, assicura Martina lasciando Bruxelles. L’Italia accetta il dibattito e promette di lavorare al dossier, che a breve passerà proprio al nostro paese, dall’1 luglio presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea.
Intanto la Commissione lavora ad una proposta in materia. Il gruppo di lavoro dovrebbe presentare una strategia complessiva entro metà giugno, comprendente gli aspetti legati a sicurezza alimentare, salute e ambiente. La questione delle date di scadenza potrebbero però essere pronte già “entro la fine della seconda metà del mese”, secondo il ministro olandese Dijksma. La prossima settimana, in sostanza, una parte della strategia dell’esecutivo comunitario potrebbe essere già messa a punto. Martina non si scompone. “Come ho detto noi ci stiamo nel dibattito, e proprio per questo penso che Expo possa essere una vera opportunità per discutere il tema dello spreco alimentare”. Andando oltre il mero strumento delle date di scadenza. “Non credo che il problema si risolve solo con la questione dell’etichetta”.