La dimensione del problema era evidente anche senza bisogno di numeri, ma messe nero su bianco, le cifre sul flusso di migranti in arrivo verso le coste mediterranee dell’Europa fanno davvero impressione. Dai 2.780 dei primi quattro mesi del 2013, gli immigrati irregolari rilevati da Frontex, l’agenzia europea per il controllo delle frontiere, sono diventati, nel 2014, 25.560: un aumento esponenziale, del 922%. Certo, la crescita è in parte dovuta ad un aumento dei controlli, ma quello registrato nel primo quadrimestre 2014 è comunque il record degli ultimi cinque anni, fatta eccezione per i mesi della primavera araba nel 2011.
Non solo: la fortissima pressione migratoria è destinata, nei prossimi mesi, ad aumentare ancora, come non esitano a confermare gli stessi tecnici di Frontex: “Nei primi quattro mesi del 2014 c’è stato un drastico aumento di arrivi di migranti rispetto allo stesso periodo del 2013 e lo scenario è di una tendenza in crescita, con l’avvicinarsi dei mesi estivi”, conferma il vice direttore, Gil Arias Fernandez. Molti sarebbero quelli già pronti alla fuga dal proprio Paese, in particolare in Libia: “Sappiamo – spiega Fernandez – che ci sono numerosi migranti sulle coste libiche che stanno cercando possibilità per partire”.
Attraverso il settore del Mediterraneo centrale, quello che porta verso l’Italia, sono passati oltre 25 mila migranti, contro i 40 mila dell’intero 2013. La gran parte è partita dalle coste libiche, soprattutto in arrivo dalla Siria e dall’Africa subsahariana. Anche nei settori a Est, in direzione Spagna, e Ovest, verso la Grecia, del mar Mediterraneo gli arrivi hanno registrato un “forte incremento”, mette in evidenza Fernandez.
Di fronte ad una situazione drammatica, la stessa agenzia europea ha denunciato di avere a disposizione, per il 2014, finanziamenti inferiori rispetto a quello dello scorso anno: “A marzo di quest’anno avevamo chiesto la possibilità di avere una riserva di denaro extra budget, ma la Commissione Ue ce l’ha negata”, lamenta il vicedirettore di Frontex, Gil Arias. Dalla Commissione europea, arriva pronta la smentita: il bilancio di Frontex per quest’anno, spiega Michele Cercone, portavoce della Commissaria Ue per gli Affari interni, Cecilia Malmostrom, è aumentato a livello nominale: sarà di 99,2 milioni di euro rispetto ai 95 milioni del 2013.
A creare “l’equivoco”, il fatto che lo scorso anno, l’agenzia europea godesse di fondi extra di 8 milioni per gestire le situazioni di emergenza, concessi dopo la tragedia di Lampedusa. “Solo se questi fondi non si rivelassero sufficienti – spiega Cercone – ci potrebbe essere un’iniezione di fondi extra, come è successo nel 2013”. Anche per i prossimi anni, la dotazione dovrebbe rimanere sul livello del 2014 e, secondo il portavoce, “visto il calo del quadro finanziario pluriennale Ue per il periodo 2014/2020, il fatto di consolidare le dotazioni di Frontex è già un successo”.