Nel Parlamento europeo il Partito popolare è quello che ha registrato in generale più vittorie nelle votazioni delle proposte sostenute, ed in particolare è riuscito a far passare il 95,5% di quelle in materia economica e monetaria (95,9%) , settore nel quale i socialdemocratici han subito le maggiori sconfitte (solo nel 70% dei casi son riusciti ad affermare la propria posizione).
E’ quanto emerge da una classifica (puramente numerica, senza cioè elementi di opinabilità fattuale) elaborata dall’Istituto Vote Watch utilizzando i dati diffusi dal Parlamento. Ne emergerebbe dunque che quanto sostiene il candidato del Pse Martin Schulz, e che cioè le politiche economiche decise dall’Unione in questi anni sono state sostenute in particolare dal Ppe del suo antagonista Jean-Claude Juncker è vero.
Da questi calcoli risulta anche che il Ppe è stato sconfitto più volte sui voti come la parità di genere e le libertà civili, settori nei quali i socialdemocratici hanno registrato i migliori successi, come anche sui terreni della cultura e dell’istruzione. In generale comunque il Ppe ha vinto il 90% dei voti sulle sulle proposte sostenute, seguito dai liberali all’86,5% e dai socialdemocratici di S&D distanziati a 83,1%.
Dai calcoli di Vote Watch emerge poi che nei passati cinque anni Verdi sono stati gli eurodeputati più presenti ai voti in Aula (86,8%), seguiti da quello del Ppe ( 84,8%) e da quelli del gruppo S&D (84,3%). Gli euroscettici in generale sono stati invece i meno presenti. A livello di delegazioni nazionali i più assidui sono stati gli austriaci di Avp, seguiti dagli olandesi di D66 e dai bulgari del Movimento per i diritti e le libertà. Guardando ai peggiori, i terzultimi sono gli italiani dell’Udc, poi gli ungheresi di Jobbik e i britannici dell’Ukip sono stati i meno presenti.
Leggi lo studio integrale qui.
Per leggere l’analisi di Vote Watch sui alcuni voti chiave clicca qui.