Dall’America all’Europa, tutto il mondo si sta mobilitando per riportare a casa le oltre 200 studentesse nigeriane rapite nelle scorse settimane dal gruppo terrorista islamico Boko Haram. La questione, su richiesta avanzata direttamente dall’Italia, approderà anche sul tavolo dei ministri degli esteri Ue che lunedì prossimo si riuniranno a Bruxelles. Se la delicata situazione in Ucraina sarà al centro del dibattito, una parte della discussione sarà anche però riservata agli ultimi avvenimenti del Paese africano dove le giovani rischiano di essere vendute come schiave
“Ci sono diverse cose che l’Europa può fare per aiutare nella ricerca – spiega una fonte qualificata del Consiglio Ue – prima di tutto abbiamo missioni diplomatiche nei Paesi vicini che possono rivelarsi importanti per avere contatti e scambi di informazioni. In secondo luogo la cooperazione che abbiamo da tempo avviato con la Nigeria in tema di lotta al terrorismo può rivelarsi fondamentale. Infine, riteniamo che favorendo una concertazione tra gli Stati membri, sia possibile mettere in campo sforzi per localizzare le ragazze e riportarle alle loro famiglie”.
Proprio oggi il ministro degli esteri Federica Mogherini, a margine di un vertice Ue-Balcani tenutosi in Grecia, aveva spiegato che “per ottenere il rilascio delle ragazze non serve il protagonismo dei singoli, ma uno sforzo coordinato di tutti i paesi dell’Ue”. “È per questo – ha concluso il ministro – che l’Italia, al Consiglio Affari esteri di lunedì avanzerà una proposta in questa direzione”.