Il negoziato sul trattato di libero scambio tra Unione europea e Giappone deve essere concluso “il più presto possibile”. Seppur non siano in grado in questo momento di dare una data precisa il premier Shinzo Abe e i due Presidnti di Commissione e Consiglio europeo, José Manuel Barroso ed Herman Van Rompuy, su questo punto però concordano. “Un accordo di libero scambio tra due dei principali attori dell’economia mondiale potrebbe essere uno dei negoziati commerciali più importanti negli anni a venire”, per questo “vogliamo che questi negoziati siano un successo”, ha dichiarato Barroso al temine del 22esimo Vertice tra Ue-Giappone.
L’accordo di cui si discute da circa un anno permetterebbe, secondo i calcoli Ue, di aumentare il prodotto lordo sia della Ue che del Giappone in misura consistente. E dovrebbe soprattutto far aumentare gli scambi commerciali due che sono da anni in un brusco calo. Dal 2002 ad oggi la percentuale delle importazioni dal Giappone è più che dimezzata e le esportazioni sono diminuite dal 4,9% al 3,1%. L’anno scorso il Giappone era il settimo partner commerciale europeo mentre nel 2002 era il quarto. I principali esportatori europei nel Paese del Sol Levante sono Germania, Francia, Italia e Gran Bretagna, gli importatori sempre la Germania, Paesi Bassi, Regno Unito e Belgio. La maggior parte sia delle importazioni (66%) che delle esportazioni (37%) riguarda macchinari e autoveicoli. E proprio su questo punto vertono le trattative più difficili perché il Giappone vorrebbe la riduzione delle barriere doganali europee all’importazione di auto, per aumentare la sua presenza sul mercato europeo. Bruxelles da parte sua a breve pubblicherà un rapporto sui progressi compiuti finora in particolare sulla riduzione delle barriere non tariffarie giapponesi, il tema che sta a cuore agli Stati membri.
“I negoziati hanno ormai raggiunto una fase critica”, ha riconosciuto Van Rompuy, secondo cui “dobbiamo alzare il livello di ambizione e portarli a una conclusione rapida e positiva” perché di una “ulteriore apertura dei nostri mercati beneficerà il commercio e la crescita economica in tutto il mondo”.