Il futuro della portualità italiana è europeo o non è. Questo il tema centrale toccato nel corso della presentazione del libro“Il futuro europeo della portualità italiana” di Paolo Costa (Presidente dell’Autorità Portuale di Venezia, foto) e Maurizio Maresca (Ordinario di diritto dell’Unione Europea all’Università di Udine ed esperto di porti e infrastrutture) edito da Marsilio per la Collana Le rotte del Leone. L’incontro si è tenuto oggi in mattinata presso la sede – e grazie alla collaborazione – della rappresentanza della Regione Veneto a Bruxelles.
Come ogni altra “industria” del nostro Paese anche la portualità si trova di fronte alla necessità di rispondere alle sfide dell’innovazione tecnologica e organizzativa della sua filiera produttiva e della globalizzazione dei suoi mercati. Globalizzazione che nel settore marittimo portuale si presenta sotto la forma del gigantismo navale e di quello del gigantismo portuale, che tendono ad escludere dal mercato dei traffici transoceanici i porti che non riescono ad adattarvisi.
Questo il nucleo centrale delle tesi dibattute dagli autori e dagli ospiti tra cui Santiago Milà, (Chairman at ESPO), Theo Notteboom (Professor and President – ITMMA University of Antwerp), Rémi Mayet, (Deputy Head of Unit “Land transport Policy”, European Commission, DG MOVE) e Olaf Merk (Senior Policy Analyst , OECD)
II futuro è dei porti ubicati lungo le rotte che collegano i grandi mercati mondiali ma solo se capaci di trattare grandi volumidi traffico e di farlo a efficienza crescente. Porti da integrare in ampi sistemi logistici organizzati attorno a retroporti e interporti atti a consolidare/deconsolidare traffici inoltrati lungo corridoi multimodali verso ampi mercati contendibili.
Nessuno dei porti italiani è oggi nelle condizioni di contendere i traffici mondiali da e per l’Europa ai porti del mar del Nord.
Da questa condizione di minorità si può uscire solo riordinando i porti in pochi sistemi multiportuali, sfruttando l’“occasione” della nuova strategia di costruzione della rete trans-europea dei trasporti, TenT, entro il 2030.