Punto per Kiev nella battaglia del gas contro Mosca. Oggi Ucraina e Slovacchia firmeranno un protocollo d’intesa che dà il via libera al cosiddetto “flusso inverso” che consentirà a Kiev di ricevere forniture di gas dall’Europa tramite la Slovacchia. Una manna per l’ex repubblica sovietica che dalla Russia importa ancora il 70% del suo gas: una dipendenza pericolosa, vista l’attuale situazione tra i due governi, e parecchio dispendiosa, sopratutto dopo l’aumento dei prezzi del gas per Kiev operato da Gazprom dopo l’inizio della crisi ucraina.
La soluzione concordata da Ucraina e Slovacchia prevede di utilizzare il gasdotto Vojany, già esistente ma finora inutilizzato. Il gasdotto sarà modernizzato nel breve periodo e dovrebbe consentire di fare arrivare il gas a Kiev già a partire dall’autunno di quest’anno. Dalla Slovacchia potranno transitare verso i territori ucraini circa 22 milioni di metri cubi di gas ogni giorno: si parla approssimativamente di 8 miliardi di metri cubi all’anno. Le forniture di gas dall’Europa potrebbero così quadruplicare: oggi, attraverso Polonia e Ungheria, arrivano in Ucraina solo 2 miliardi di metri cubi di gas all’anno.
La compagnia di gas slovacca, Eustream, verificherà nel giro di qualche settimana le possibilità tecniche di realizzare questa soluzione. Se dovesse rivelarsi impraticabile si comincerà con una quantità di gas inferiore e si continuerà a lavorare per arrivare a pieno regime (con i 22 milioni di metri cubi al giorno) entro aprile 2015.
Il via libera del “flusso inverso”, così definito in quanto normalmente il metano arriva in Europa tramite l’Ucraina, comporterebbe vantaggi sia per il Paese che per l’Ue. Da una parte permetterebbe a Kiev di differenziare le fonti di approvvigionamento di gas e ricevere forniture a prezzi più competitivi. Dall’altro darebbe una buona spinta anche al mercato europeo dell’energia. “È un passo avanti importante” commenta il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso che oggi parteciperà alla firma dell’accordo: non solo, spiega Barroso, aiuterà l’Ucraina ma “contribuirà a una maggiore sicurezza energetica nell’est Europa e nell’Ue nel suo complesso”.
“Quella di oggi è una pietra miliare” concorda il commissario Ue per l’energia, Günther Oettinger. “Le forniture di gas dagli Stati membri dell’Ue – assicura – offrono all’Ucraina l’accesso a gas i cui prezzi sono stati stabiliti sulla base di principi onesti e trasparenti”.
Oggi l’Unione europea ha anche firmato ufficialmente il memorandum di intesa per un prestito di assistenza macro finanziaria all’Ucraina di 1 miliardo di euro, parte del pacchetto di aiuti già stabilito. Il prestito, combinato con i 610 milioni già decisi, servirà a coprire una parte del bisogno urgente di finanziamenti esterni nel contesto del programma di riforme e stabilizzazione preparato dal governo con il Fmi. Questa assistenza “è un segno concreto el supporto dell’Ue al popolo ucraino in una situazione difficile, insieme all’altra assistenza finanziaria a lungo termine”, ha sottolineato il vice-presidente della Commissione Ue, Siim Kallas che ha firmato il memorandum a nome dell’Ue.