La situazione nell’est dell’Ucraina non sembra tranquillizzarsi, le violenze continuano, i morti iniziano ad essere numerosi e l’Occidente non riesce a reagire con decisione. Con prudenza, attenti a non far arrabbiare troppo l’orso russo, i leader occidentali, strigliati dal presidente degli Stati Uniti, lanciano una nuova minaccia a Mosca e si preparano a varare nuove sanzioni. Non economiche, però, perché non c’è intesa tra i Ventotto, troppo diversi sono gli interessi commerciali ed energetici. Dunque, nonostante che, come si spiega a Bruxelles “un paio di governi sarebbero anche pronti a mobilitare gli eserciti”, si procede con i piedi di piombo.
La decisione sul che fare di fronte al continuare delle violenze è stata presa dai “grandi” dell’Ue, spinti ad agire dal presidente Usa Barack Obama. Come ha spiegato il premier britannico David Cameron tra questa mattina e questo pomeriggio ci sono state telefonate tra il presidente Usa, lui stesso, “la cancelliera Merkel, il presidente francese François Hollande e il primo ministro Matteo Renzi” per discutere la situazione. “I cinque leaders – ha riferito Cameron – hanno apprezzato gli sforzi fatti dal governo ucraino per mettere in pratica gli accordi di Ginevra, compresa la cooperazione con l’Osce, e il lavoro verso le riforme costituzionali e il decentramento”. Nel contempo però i cinque “hanno condannato l’assenza di ogni sforzo” da parte di Mosca per fare la sua parte, dunque si procederà al varo di nuove sanzioni.
Oggi Angel Merkel a Berlino ha ricevuto il premier polacco Donald Tusk, uno dei “duri”, per quanto può, contro Mosca, e in una conferenza stampa congiunta la cancelliera ha detto che la Russia ha i mezzi per convincere i separatisti ucraini a lasciare le armi e aprire un confronto politico. Dopo che Obama aveva annunciato che avrebbe sentito alcuni leader europei la cancelliera ha rivelato di aver “parlato con il presidente russo, e gli ho chiarito che mentre l’Ucraina ha ha compiuto una serie di passi per mettere in pratica gli accordi di Ginevra, da parte della Russia non ho visto nessuno sforzo per realizzare gli impegni presi, il che ha evidentemente un effetto sui separatisti in Ucraina”. La Germania, con l’Unione, “non potrà non reagire – ha minacciato Merkel –. E sarà un’azione congiunta tra Ue e G7, perché di fronte a duna mancanza di progressi dobbiamo considerare la possibilità di maggiori sanzioni, all’interno del quadro del secondo stadio delle sanzioni decise”, cioè senza toccare le relazioni economiche dirette tra Unione europea e Russia.