Il deficit cala ma il debito pubblico continua ad aumentare, sia nell’Eurozona che nell’Ue a 28. Lo evidenziano i dati diffusi oggi da Eurostat sulle performance dei Paesi membri dell’Ue nel 2013. Negli Stati dell’area euro, evidenza l’istituto europeo di statistica, il rapporto tra defici e Pil, è sceso al 3% contro il 3,7% del 2012, mentre il rapporto debito/Pil è salito al 92,6% contro il 90,7% dell’anno precedente. Nell’Ue a Ventotto, invece, il deficit è stato pari al 3,3% (contro il 3,9% del 2012) e il debito ha raggiunto l’87,1% del Pil, quando l’anno precedente era invece fermo all’85,2%.
Rapporti deficit/Pil che sforano il 3% si registrano in Slovenia (-14,7%), Grecia (-12,7%), Irlanda (-7,2%), Spagna (-7,1%), Regno Unito (-5,8%), Cipro (-5,4%), Croazia e Portogallo (-4,9% ciascuno), Francia e Polonia (-4,3% ciascuno). L’Italia continua ad avere il secondo debito pubblico più alto d’Europa, al 132,6%, dopo quello greco (175,1%). Seguono Portogallo (129,0%), Irlanda (123,7%), Cipro (111,7%) e Belgio (101,5%). In termini assoluti, in Italia, nel 2013, il debito italiano è ammontato a 2.069 miliardi contro i 1.989 miliardi dell’anno precedente. il deficit è invece stato pari a 47,345 miliardi.
Stupiscono in positivo i risultati della Grecia. Secondo quanto spiegato dal portavoce per gli affari economici della Commissione Ue, nel 2013 il Paese ha registrato un avanzo primario dei conti pubblici pari a 1,5 miliardi, ovvero lo 0,8% del Pil. Il rapporto deficit/Pil certificato dall’istituto di statistica Ue è pari al 12,7%, ma la troika, in collaborazione con il ministero delle Finanze di Atene “ha calcolato che la Grecia ha ottenuto un avanzo primario, secondo la definizione concordata nel contesto del programma di aggiustamento economico”. Dal deficit è stato infatti escluso il 4% del Pil rappresentato dalle spese per interessi, oltre ad altre voci specifiche pari al 9,5% del Pil, in particolare i costi del sostegno al settore bancario (10,8% del Pil). Il risultato, ha commentato O’ Connor, “va ben oltre l’obiettivo di un equilibrio primario stabilito dal programma”.