La grande sfida dell’Europa sta nel riuscire a conciliare diversità e uguaglianza. Lo affermano, in questo saggio privo di tecnicismi, Michele Canonica e Pier Carlo Padoan, attraverso un discorso concreto e non propagandistico. La costruzione europea potrà avere un futuro soltanto se verrà difesa in modo razionale, abbandonando i luoghi comuni.
Fino alla nascita dell’euro, lo sfruttamento positivo delle diversità è stato alla base dell’idea di integrazione economica come motore dello sviluppo. Una moneta unica, al contrario, richiede che le diversità siano ridotte al minimo, possibilmente eliminate. La grande sfida dell’Europa sta nel riuscire a conciliare diversità e uguaglianza. È ciò che affermano, in questo saggio privo di tecnicismi, Michele Canonica e Pier Carlo Padoan, da sempre in prima linea sul fronte del dibattito europeo. Lo scopo di questo pamphlet non è quello di prendere di petto la demagogia dei cosiddetti «euroscettici», bensí di offrire argomenti a sostegno dell’Europa secondo una prospettiva nuova, piú concreta di quella spesso propagandistica che negli ultimi decenni ha appesantito la discussione tra gli europeisti, in particolare quelli italiani. Gli autori, infatti, sono convinti che la costruzione europea potrà avere un futuro soltanto a condizione di difenderla in modo razionale, spazzando via i luoghi comuni – che hanno finito per renderla poco credibile – e mostrandone con chiarezza tutti gli elementi di gracilità. Compresi quelli che risalgono a un passato storicoculturale piú o meno vicino.
(Dal sito di Einaudi)