È scontro tra Parlamento e Commissione sulla condotta da tenere nei confronti dell’Ucraina. A più riprese l’esecutivo comunitario ha ribadito che l’approccio deve essere basato sul dialogo e che devono essere date tutte le chance alla soluzione politica. Non sono dello stesso avviso gli eurodeputati che oggi hanno approvato una risoluzione per chiedere che l’Ue e i suoi Stati membri prevedano sanzioni mirate. In particolare l’Aula ha condannato la violenza contro i manifestanti pacifici e ha proposto restrizioni di viaggio e congelamento di beni e proprietà per i responsabili delle uccisioni: non solo gli esecutori materiali ma anche per i funzionari, i legislatori e i loro sponsor commerciali.
Secondo i deputati, poi, l’Ue dovrebbe prevedere un pacchetto di “sostegno finanziario concreto a lungo termine” da offrire ad un nuovo governo di transizione credibile così da alleviare l’attuale difficile situazione finanziaria del Paese. Non solo: l’impegno dell’Ue dovrebbe passare anche da una missione permanente del Parlamento europeo, che la Conferenza dei Presidenti dovrebbe istituire al più presto per facilitare il dialogo tra le parti.
Strasburgo manda un chiaro messaggio anche alla Russia. In un’altra risoluzione, approvata separatamente, i deputati hanno criticato le pressioni economiche e politiche esercitate da Mosca sui Paesi orientali confinanti con l’Ue. La potenza ex-sovietica deve rispettare il diritto dei suoi vicini di avere legami con l’Ue, afferma l’Aula, criticando l’intenzione della Russia di continuare a considerare la regione del partenariato orientale come propria sfera di influenza. “Solo i cittadini dell’Ucraina – ribadisce il testo – hanno il diritto di decidere il futuro del proprio Paese”.
A bloccare lo slancio di Strasburgo ci pensa però la Commissione europea che a stretto giro di posta torna a ribadire che sanzioni contro Kiev non sono al momento sul tavolo. “Abbiamo detto spesso che stiamo seguendo gli sviluppi da molto vicino, se la soluzione si deteriora penseremo a questo tipo di misure ma il focus ora è sull’impegno diplomatico” ribadisce Maya Kocijancic, portavoce dell’Alto rappresentante per la politica estera Ue Catherine Ashton. Il capo della diplomazia comunitaria proprio questa notte è tornata da Kiev dove ha incontrato nuovamente il Presidente Yanukovich e i rappresentanti dell’opposizione. Il tema sarà discusso anche dal Consiglio Affari esteri del prossimo lunedì così che tutti i ministri dei Ventotto possano esprimere la loro posizione, ma la contrarietà ad eventuali sanzioni nei confronti di Kiev è stata ribadita anche dal commissario all’Allargamento, Stefan Fule, che parlando ieri davanti all’Aula della plenaria ha ribadito: la strategia dell’Ue in questo momento è incentrata non sulle sanzioni ma sull’impegno diplomatico.