Il fronte anti-Ogm si avvia verso una sconfitta. La coltivazione del mais geneticamente modificato 1507 dalla società Pioneer sarà autorizzata in tutta l’Unione europea. La questione verrò discussa e votata nel Consiglio Affari generali di martedì prossimo e per prendere una decisione ci sarà bisogno della maggioranza qualificata. “Né il fronte dei favorevoli, né quello dei contrari riuscirà a raggiungerla e quindi si andrà verso una non decisione” spiega una fonte vicina al dossier, “e ciò vuol dire sostanzialmente che la Commissione sarà costretta a dare l’autorizzazione alla coltivazione”. Tra i contrari ci sono Italia e Francia mentre Spagna e soprattutto il Regno Unito spingono per il via libera. Decisive nel conteggio finale saranno però a questo punto le astensioni di Paesi come Germania, Belgio e Olanda che di fatto contribuiranno al rilascio dell’autorizzazione. Questo perché da quando la Pioneer nel lontano 2001 ha chiesto la liberatoria alla coltivazione non c’è mai stato un pronunciamento ufficiale delle istituzioni, anche se l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha dato per ben sei volte un parere positivo. La Corte di Giustizia Ue con due sentenze ha allora imposto all’esecutivo di Bruxelles di pronunciarsi e se gli Stati non troveranno un accordo e lo voteranno a maggioranza qualificata la Commissione sarà obbligata a seguire le indicazioni dell’Efsa sancendo così la vittoria del fronte dei favorevoli.
“La maggior parte dei Paesi è contraria all’autorizzazione ma una maggioranza qualificata non è stata raggiunta”, continua la fonte. Il fronte del no non è riuscito a compattarsi neanche sulla proposta di compromesso per cui sta spingendo il commissario alla Salute Tonio Borg, ovvero la cosiddetta “proposta coltivazioni”, secondo la quale l’autorizzazione verrebbe data ma si lascerebbe agli Stati la possibilità di negarla sul proprio territorio, permettendo quindi a ognuno di decidere per sé. Senza questo compromesso la coltivazione verrà autorizzata quindi in tutti i Paesi, contrari compresi. Si tratterà della seconda specie geneticamente modificata che verrà permessa sul territorio comunitario dopo quella del mais Monsanto 810.
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