No ai respingimenti in mare o alla punizione per chi soccorre migranti in difficoltà al largo delle coste. Il Parlamento europeo adotta le nuove regole per la ricerca e il salvataggio di migranti con l’obiettivo di stabilire in modo chiaro come le guardie di frontiera in servizio dovranno trattare i migranti per le operazioni marittime di Frontex, l’Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione europea. L’Aula del Parlamento, riunita a Strasburgo per l’ultima volta prima delle elezioni europee, ha adottato in prima lettura la proposta di regolamento di Frontex con 528 voti a favore, 46 contrari e 88 astensioni. Il testo stabilisce che a livello giuridico le norme relative alle operazioni di ricerca e soccorso e lo sbarco dei migranti riguarderanno solo le operazioni coordinate da Frontex, mentre il resto verrà lasciato alla legislazione nazionale. In base a questa disposizione alle unità partecipanti alle operazioni Frontex sarà “imposto” l’impegno di salvare vite umane.
La proposta di regolamento che disciplina le operazioni di sorveglianza alle frontiere coordinate da Frontex prevede quindi che ci siano le procedure per garantire che le persone bisognose di protezione internazionale, le vittime della tratta di esseri umani, i minori non accompagnati e altre persone bisognose siano identificati e “ricevano un’assistenza adeguata”. In tale ottica rientra anche il rispetto del principio di “non respingimento”, in base al quale le persone non possono essere rimpatriate in Paesi ove sussiste il rischio di persecuzioni, torture o altri danni gravi.
Basta, infine, ai respingimenti in mare o alla punizione per i soccorritori di barconi. Stando al testo approvato a Strasburgo le operazioni di respingimento in alto mare “saranno vietate”, e le guardie di frontiera potranno solamente “avvertire il natante e ordinargli di non entrare nelle acque territoriali di uno Stato membro”. I deputati europei hanno quindi chiarito che “il comandante e l’equipaggio non dovrebbero essere passibili di sanzioni penali per il solo motivo di aver soccorso persone in pericolo in mare e averle portate in un luogo sicuro”.
Queste nuove regole, sostiene Carlos Coelho (Ppe), relatore del testo, “permetteranno a Frontex di reagire in maniera più efficace per prevenire le morti in mare, conciliando così la necessità di garantire la sicurezza con il dovere di proteggere i diritti umani”. Per il commissario europeo agli Affari interni, Cecilia Malmstrom, il voto odierno “è un importante passo avanti verso un rafforzamento delle operazioni di sorveglianza delle frontiere marittime e un miglioramento del coordinamento delle operazioni di salvataggio”. Le nuove regole “assicureranno un funzionamento adeguato di Frontex”.
Emanuele Bonini