“Fratelli d’Italia non farà più parte del Partito popolare europeoe”. “No, siamo noi che ce ne vogliamo andare”. È scontro tra il presidente del Ppe, Joseph Daul, e i tre eurodeputati di FdI. La polemica è nata ieri quando, rispondendo alle domande di giornalisti, Daul ha affermato che Carlo Fidanza e Marco Scurria (a cui recentemente si è unito Magdi Cristiano Allam), “non faranno parte della nuova squadra del Ppe”. “Non ho voglia di fare pubblicità a queste due persone – ha detto Daul – Ho fatto quello che era necessario fare: queste due persone non faranno parte della nuova squadra del Ppe. Questo è chiaro. È escluso. Penso che attendessero con impazienza che io li cacciassi per potersi fare della pubblicità. Ma a livello di comunicazione non ho mai capito niente, quindi non faccio comunicazione…”. Insomma, come si direbbe a Napoli, “Giorgio se ne vò ì e ‘o vescovo ‘o vò mannà!”, ovvero “Giorgio se ne vuole andare e il Vescovo lo vuol mandar via!”.
E infatti la replica non si è fatta attendere. “Vorremmo rassicurare – hanno scritto in una dichiarazione congiunta Fidanza e Scurria – che non siamo due persone in cerca di visibilità ma i rappresentanti di una forza politica che nel suo congresso fondativo dello scorso marzo ha deliberato che dalla prossima legislatura i suoi eurodeputati non siederanno più tra i banchi del Ppe”. “Non sarà quindi il Ppe a cacciarci dalla squadra, semplicemente perché abbiamo già annunciato che quella squadra non ci rappresenta più”, hanno continuato i due che aggiungono: “Riteniamo che la famiglia popolare abbia tradito i suoi valori fondanti, avallando le politiche di austerità volute dalla Merkel e imponendo alle nazioni dell’Europa del sud una gabbia di regole folli che ne hanno aggravato la recessione, finendo per giovare esclusivamente alla Germania e ai suoi alleati”. Idue hanno concluso di “guardare con attenzione” a “quei movimenti eurocritici che si battono per un’Europa rispettosa delle sovranità nazionali”.