Martedì il Parlamento ha approvato le misure volte a incoraggiare i lobbisti che lavorano con le istituzioni europee a firmare il registro pubblico per la trasparenza dell’UE. I deputati hanno chiesto nuovamente di rendere il registro obbligatorio e approvato nuove disposizioni per spingere i gruppi di interesse a creare legami più chiari con l’UE.
“Per evitare che la forza di pochi prevalga sugli interessi di molti, l’attività dei gruppi d’interesse (…) deve essere trasparente e seguire norme rigorose”. Queste modifiche (…) costituiscono un passo in avanti in questa direzione, anche se parziale (…) rispetto alla richiesta del Parlamento di istituire un registro obbligatorio”, ha affermato il relatore Roberto Gualtieri (S&D, IT) durante il dibattito di lunedì.
La decisione stata approvata con 646 voti a favore a 7, con 14 astensioni.
A oggi, si stima che il 75% di tutte le importanti organizzazioni collegate alle imprese e circa il 60% delle ONG che operano a Bruxelles abbiano firmato il registro. Il Parlamento ha chiesto alla Commissione di presentare una proposta legislativa, entro la fine del 2016, per rendere obbligatorio tale registro.
Incentivi
I deputati hanno chiesto i seguenti incentivi per incoraggiare i lobbisti a firmare il registro:
Incoraggiare i funzionari del Parlamento e i deputati, quando sono avvicinati da una società di lobby non registrata, a spronarla a registrarsi prima di incontrare il suo rappresentante;
- Limitare l’accesso ai locali del Parlamento alle organizzazioni e alle persone non registrate;
- Facilitare l’autorizzare per l’organizzazione di eventi congiunti presso i locali del Parlamento per i lobbisti registrati;
- Facilitare la trasmissione di informazioni, anche attraverso specifiche mailing list, per I lobbisti registrati;
- Consentire ai lobbisti registrati di partecipare in qualità di oratori alle audizioni;
- Limitare il patrocinio del Parlamento agli eventi dei lobbisti registrati;
Il Parlamento ha chiesto anche alla Commissione di adottare misure simili.
Definizioni più chiare
Il Parlamento chiede una definizione più dettagliata di “comportamento scorretto” come definito nel Codice di condotta allegato al Registro e una piena divulgazione dell’identità di tuti i clienti rappresentati da ogni organizzazione registrata.
Contesto e prossime tappe
Il registro attuale è stato istituito congiuntamente dal Palamento e dalla Commissione nel 2011. Il Parlamento ha sempre voluto il registro obbligatorio, ma ha riscontrato difficoltà nel trovare una base giuridica adeguata a ciò nel trattato dell’Unione Europea. Queste nuove misure saranno attuate internamente dal Parlamento.