Una risoluzione dell’Aula vuole più tutele in caso di ritardi e cancellazioni e meno restrizioni sui bagagli a mano. Il relatore Bach (Ppe): “Oggi solo il 2% dei passeggeri riceve risarcimento”
dalla nostra inviata a Strasburgo Letizia Pascale
Vedere cancellato o rimandato il proprio volo aereo di sicuro non è piacevole, ma lo è ancora meno trovarsi nell’impossibilità di presentare il proprio reclamo e di ottenere i dovuti risarcimenti. Così il Parlamento europeo tenta di semplificare un po’ la vita dei viaggiatori, approvando un progetto di legge per rafforzare i loro diritti, specialmente in caso di voli ritardati o bloccati. Secondo le nuove norme, le compagnie dovrebbero prevedere personale di contatto in ogni aeroporto così da informare i passeggeri sui loro diritti, sulle procedure di reclamo, sull’assistenza, sul rimborso e sulla riprogrammazione dei voli. A questo personale i passeggeri dovrebbero potersi rivolgere anche per presentare reclami, anche in caso di bagaglio perso o danneggiato.
Ma la risoluzione approvata prevede norme specifiche per molte diverse situazioni. In caso di voli ritardati, ad esempio, le informazioni sulla riprogrammazione dovrebbe essere fornita ai passeggeri entro e non oltre i 30 minuti dall’orario iniziale di partenza. Una bella differenza con le ore di attesa nella più totale incertezza che toccano oggi a molti viaggiatori. Non solo: diversamente da quanto oggi accade, ai passeggeri in possesso di un biglietto di ritorno non potrà essere negato l’imbarco sul volo di ritorno per non aver utilizzato il viaggio di andata.
Buone notizie arriverebbero anche sul fronte bagagli. All’inizio del processo di prenotazione, i passeggeri dovrebbero essere informati circa le restrizioni della compagnia ma dovrebbe essere comunque consentito portare in cabina, a titolo gratuito, anche soprabiti e borse, compresa almeno una borsa di dimensioni standard di acquisti effettuati in aeroporto. Il tutto in aggiunta al bagaglio massimo autorizzato in cabina.
Se qualcosa dovesse andare storto e ci fosse esigenza di protestare, la compagnia aerea è tenuta a rispondere entro due mesi dal ricevimento del reclamo. In caso contrario si presume che abbia accolto le istanze del passeggero. Non si potrà poi negare il risarcimento sulla base di generiche “circostanze eccezionali”. Sarà invece necessario fornire una spiegazione completa per iscritto. Il testo prevede un elenco esaustivo di quelle che possono essere ritenute “circostanze eccezionali”, elenco che include anche l’impatto con volatili, l’instabilità politica e le vertenze di lavoro impreviste. Tuttavia in circostanze straordinarie di lunga durata, come la crisi della nube di cenere del 2010, la responsabilità dei vettori aerei di pagare l’alloggio dei passeggeri sarebbe limitata a 5 notti.
Prevista anche l’eventualità del fallimento della compagnia aerea, che non può però ripercuotersi sui passeggeri. Per evitare che questo avvenga, secondo il Parlamento, le stesse compagnie dovrebbero essere tenute a predisporre adeguati meccanismi di garanzia, come dei fondi, oppure a sottoscrivere polizze assicurative da utilizzare in caso di bancarotta. Potere di controllo sulla questione dovrebbe poi essere dato alle autorità nazionali a cui, secondo gli eurodeputati, si devono garantire poteri sufficienti per punire le compagnie che violano i diritti dei passeggeri.
“E’ la storia di Davide contro Golia, solo il 2% dei passeggeri ottiene realmente un risarcimento dopo la presentazione di una denuncia contro una compagnia aerea”, ha denunciato il relatore del testo, il popolare Georges Bach. La risoluzione approvata, aggiunge, “rappresenta un ragionevole equilibrio tra compagnie aeree e diritti dei passeggeri: abbiamo migliorato la protezione dei consumatori, pur riconoscendo la flessibilità che questo settore richiede”.
“Questo nuovo regolamento colma le lacune” del regolamento vigente e “fa in modo che i passeggeri che affrontano un lungo ritardo abbiano gli stessi diritti dei passeggeri di un volo cancellato”, sottolinea Saïd El Khadraoui (S&D), aggiungendo: “Consentirà anche di migliorare la trasparenza sul prezzo finale e le regole sul bagaglio a mano”. “Finalmente i passeggeri non saranno più sorpresi da costi extra dovuti alle condizioni specifiche delle diverse compagnie al momento dell’imbarco. Le stesse regole si applicheranno a tutti”, aggiunge Vilja Savisaar-Toomast (Alde).
I Verdi avrebbero preferito fare ancora di più, lamenta Keith Taylor, ma “il voto di oggi indubbiamente rafforzerà i diritti dei passeggeri aerei. I deputati – spiega – hanno votato per modificare la proposta sbagliata della Commissione” che prevedeva che i passeggeri potessero chiedere un risarcimento dopo le cinque ore di ritardo. Le tre ore di ritardo fissate come limite dagli eurodeputati “sono il minimo”, sottolineano i Greens che puntano però ad arrivare a rimborsi già a partire da ritardi superiori a un’ora.
È un “compromesso equilibrato” anche secondo Jaromír Kohlíček (Gue), “riguardo al viaggiare con bambini, alle persone con disabilità, al trasporto di strumenti musicali”. In questo modo, dice, “cerchiamo di impedire ai vettori aerei di evitare le responsabilità nei confronti dei viaggiatori”.
Dopo il voto dei deputati tocca ora al Consiglio dei ministri esprimere la propria valutazione, accettando la posizione dei deputati o adottandone una propria da discutere poi con il Parlametno.