Il vicepresidente della banca centrale per l’ultima volta in commissione Problemi economici del Parlamento prima delle elezioni. “Mai oltrepassato il nostro mandato. Per paesi con debito elevato consolidamento fiscale inevitabile”
Nel 2013 la Banca centrale europea ha lavorato per garantire la stabilità dei prezzi, nel rispetto dei propri compiti e all’interno del proprio mandato, e se necessario continuerà a fare lo stesso. Non solo: in caso di bisogno interverrà per scongiurare un livello troppo basso di inflazione. Lo ha detto il vicepresidente della Bce, Vitor Constancio, in audizione in commissione Problemi economici del Parlamento, l’ultima di fronte all’organismo parlamentare prima delle elezioni. Constancio è stato chiamato a riferire dell’operato dell’Eurotower nel corso dello scorso anno. “A novembre – ha ricordato – abbiamo abbassato a 0,25% il tasso di rifinaziamento, abbiamo abbassato a 0 il tasso sui depositi e fatto scendere a 0,75% il tasso marginale. Dopo questa decisione i tassi sono rimasti invariati”. Come spiegato anche in altre occasioni dal presidente della Bce, Mario Draghi, Francoforte ha voluto agire a sostegno dell’economia dell’Eurozona con politiche accomodanti, e questo resta, per ora, l’orientamento della Banca centrale. “La Bce è risoluta nella sua determinazione a mantenere una politica accomodante data l’aspettativa di bassa inflazionne per il medio termine”. Contro lo scenario peggiore, ha aggiunto Constancio, “se necessario siamo pronti ad agire rapidamente”, così come “siamo pronti ad usare ogni strumento per evitare il prolungamento di un periodo di bassa inflazione”.
Constancio non ha voluto nascondere la delicatezza del momento. Nonostante “abbiamo delle proiezioni che ci indicano un scenario per cui l’inflazione aumenterà e dalla fine del 2016 il tasso sarà all’1,7%, vicino al 2%”, non va dimenticato come allo stesso tempo “ci troviamo in una situazione preoccupante, perchè la bassa inflazione potrebbe avere impatto negativo, specie per paesi con debiti elevati”. Alla Bce “sappiamo quali sono i rischi legati a un’inflazione pari a zero o con valori negativi”. Una inflazione troppo bassa “potrebbe rappresentare una situazione preoccupante e la affronteremo”. I paesi dell’Euroza, invece, non hanno potuto e non potranno esimersi dal mettere in ordine le finanze pubbliche. Un messaggio mandato ai paesi con gravi squilibri e con debito pubblico a livelli record. Constancio non ha citato alcun paese, ma tra gli interessati c’è anche l’Italia. “I paesi con un elevato debito non hanno alternative al consolidamento fiscale. Il debito esistente va ridotto”.
Il vicepresidente della Banca centrale europea ha quindi voluto rispondere a quanti sostengono che la Bce abbia operato in deroga alla sue funzioni. “Abbiamo fatto molte meno cose straordinarie di altre banche centrali”, la premessa. Nel 2013, e non solo nell’anno precedente, si è lavorato per alleviare pressioni e problemi per i paesi dell’area Euro. Adesso questa attività “sta funzionando, e non stiamo assumendo alcun mandato eccezionale”. A Francoforte “abbiamo scelte da compiere nel rispetto del nostro mandato”.
Infine Constancio ha ricordato come la Bce, nell’anno lasciato alle spalle, abbia partecipato al dibattito sul progetto di unione bancaria. Accogliendo con soddisfazione l’accordo politico raggiunto tra le Consiglio e Parlamento sul meccanismo di soluzione delle crisi, ha sottolineato la portata storica dell’accordo compiuto. “Il 2013 ha segnato un momento fondamentale per l’integrazione europea. Adesso – ha concluso – le priorità sono l’adozione di proposte legislative sullo shadow banking (o ‘sistema bancario collaterale’ , costituito dall’insieme di intermediari finanziari non bancari che fornisce servizi simili alle banche tradizionali), i benchmark (gli indici di riferimento per la valutazione dei mercati finanziari), e le riforme strutturali del settore bancario”.
Renato Giannetti