Il due aprile uscirà per Bompiani il nuovo lavoro dello scrittore italiano che da anni vive a Bruxelles. La prima presentazione da Minerva, a Trieste
Ci proclamiamo una repubblica fondata sul lavoro e fin da bambini ci viene insegnato che non c’è guadagno onesto senza impegno e sacrificio. Ma quando poi andiamo a cercarlo un lavoro, scopriamo un mondo controverso, dove la disonestà, la raccomandazione e l’inganno sembrano la regola. Il mondo moderno ha sempre meno considerazione per il lavoro. Di questo parla “Lavorare Manca” (ed. Bompiani), il nuovo libro di Diego Marani che sarà presentato sabato alle 10.30 da Miran Kosuta e Pierluigi Sabatti alla libreria Minerva di Trieste
Dovunque prevale l’idea che il valore del lavoro sia legato solo alla sua produttività, all’efficienza, al profitto che ne ricava chi lo compra. La paga di un lavoratore è considerata sempre più un onere, un peso inutile nella catena che va dalla produzione al consumo. Ma il lavoro è anche un collante sociale, un pilastro della dignità di ogni individuo, il tessuto che tiene insieme una collettività. In questo romanzo l’autore esplora la storia del lavoro nella sua famiglia, dall’Italia al resto d’Europa. Le fatiche indicibili dei nonni che lavoravano la canapa si incrociano così con le carriere dei figli che hanno studiato all’estero, in un’epopea generazionale dove il lavoro è sempre stato e rimane una scommessa. Con la sorpresa che spesso è nei paesi dove meno ci si aspettano tutele e diritti che l’individuo è rispettato per i suoi meriti e le sue capacità e che il lavoro, malgrado tutto, è ancora un valore.
Marani sarà alla presentazione, che è organizzata in collaborazione con Dialoghi Europei – Centro di Studi Economici e Sociali.