L’esecutivo Ue ha avviato un’indagine per verificare se due controllate del gruppo Ferrovie dello Stato siano state oggetto di interventi pubblici non in linea con le norme Ue. Moretti: siamo tranquilli
La Commissione europea ha avviato un’indagine approfondita per verificare se Trenitalia e altre società del gruppo Ferrovie dello Stato abbiano ricevuto aiuti di stato illegali. Lo comunica con una nota lo stesso esecutivo Ue, specificando che degli aiuti irregolari avrebbero beneficiato Trenitalia e FS Logistica (due controllate dello storico operatore ferroviario italiano). Le misure sotto la lente di Bruxelles sono, in particolare, “compensazioni per obblighi di servizio pubblico” e il “trasferimento a titolo gratuito di asset nell’ambito del mercato italiano del trasporto ferroviario di merci”.
La prima misura consiste nel trasferimento, a titolo gratuito, di alcuni asset dell’infrastruttura ferroviaria, effettuato da Rete Ferroviaria Italiana (il gestore dell’infrastruttura) a favore delle due società. Le autorità italiane ritengono che queste operazioni rientrino nella redistribuzione di asset effettuata in occasione della riorganizzazione del gruppo ferroviario nei primi anni 2000. I trasferimenti però hanno avuto luogo tra il 2007 e il 2011 e a tutt’oggi l’Italia non ha fornito elementi di prova che dimostrino che essi erano stati decisi all’epoca della prima riorganizzazione.Secondo la Commissione, una redistribuzione di questo tipo può conferire al beneficiario un indebito vantaggio economico rispetto ai principali operatori sul mercato italiano, ma potrebbe incidere anche sugli scambi tra Stati membri, visto che le compagnie ferroviarie operano anche a livello internazionale.
La seconda misura oggetto dell’indagine è rappresentata dalle compensazioni che Trenitalia riceve dal 2000 per l’adempimento di obblighi di servizio pubblico nel settore del trasporto merci. Le autorità italiane sostengono che l’obbligo di servizio pubblico sia necessario per garantire un servizio universale di trasporto merci da e verso l’Italia meridionale, per mantenere e rafforzare la coesione regionale e l’equilibrio territoriale. Ma per l’esecutivo Ue queste compensazioni non sono necessarie, tanto più che le tratte verso il nord del paese e quelle internazionali sono già servite da compagnie ferroviarie concorrenti senza questi aiuti.
L’Ad di Trenitalia, Mauro Moretti, interpellato a Roma a margine di un convegno è detto “tranquillo”, aggiungendo che “ci sono delle aziende italiane che hanno fatto ricorso. Le aziende – ha sottolineato l’ad – sono dirette da nostri vecchi dirigenti licenziati e quindi potete capire se c’è qualche problema di rivalsa”.
Ora Bruxelles esaminerà le misure in questione per capire se hanno conferito un vantaggio economico a Trenitalia o ad altre società del gruppo a scapito dei concorrenti.
Perla Ressese