Çioloş: Proseguire su questa strada per apportare benefici agli agricoltori e ai consumatori sia in Europa che in Cina, avviando con il governo cinese un’azione volta a favorire il dialogo e lo scambio
E’ tempo di riconciliazione tra l’industria vinicola europea e quella cinese. Appena in tempo per l’apertura della Fiera vitivinicola internazionale Vinitaly 2014 (in agenda dal 6 al 9 aprile a Verona) e il suo FuoriSalone B2B di fine marzo nella città cinese di Changdu,. Un accordo ha concluso l’indagine sulle esportazioni di vino europeo avviata dalla Cina nel luglio 2013. Il ritiro da parte del mercato vitivinicolo cinese della richiesta di provvedimenti antidumping e anti-sovvenzioni nei confronti dei vini provenienti dalla Ue, e a seguito della verifica di risposte esaurienti inviate dalla Commissione, pone le basi per una cooperazione e una serie di scambi di competenze tecniche già in programma per i prossimi due anni.
Il Commissario europeo all’Agricoltura, Dacian Çioloş, ha espresso soddisfazione sulla risoluzione amichevole raggiunta dalle parti: “Mi auguro che l’intesa porti alla dissoluzione dell’incertezza, messa in luce dall’indagine anti-dumping sollevata dalle autorità cinesi, che pesava sulle esportazioni di vino dell’Ue. Negli ultimi quattro anni, il settore agricolo ha beneficiato di una crescente collaborazione tra Paesi Ue e la Cina nel settore agricolo” Il commissario ha poi assicurato che “è mia intenzione proseguire su questa strada con il chiaro intento di apportare benefici agli agricoltori e ai consumatori sia in Europa che in Cina, avviando con il governo cinese un’azione volta a favorire il dialogo e lo scambio”.
Lo stop alle indagini anti-dumping e anti-sovvenzioni, quest’ultime dichiarate compatibili con l’OMC, ripristineranno il flussi di export verso la Cina, “in un contesto equo e concorrenziale”, ha aggiunto Karel De Gucht, Commissario europeo per il Commercio.
Dopo il ritiro della denuncia emessa dai cinesi, le imprese europee forniranno alla Cina una serie di “pacchetti” di assistenza tecnica offrendo visite studio, seminari e tirocini in settori come la viticoltura — vigneti sperimentali e tecniche di meccanizzazione —, la vinificazione e il controllo di qualità, la commercializzazione, le degustazioni e il sistema di protezione delle indicazioni geografiche. Le imprese vinicole cinesi aiuteranno le imprese dell’Ue a organizzare degustazioni in Cina per migliorare la conoscenza del vino fra i consumatori e promuovere l’apprezzamento del vino e la sua cultura. Scambi e azioni di comunicazione e promozione congiunta sono anche previsti verso i Paesi terzi.
Con “Vinitaly International”, si riapre una finestra sulla Cina dopo 4 anni di assenza da un mercato in forte crescita. C’è poi la tre-giorni al FuoriSalone del Kempinsky di Chengdu, nel sud della Cina e capitale dell’alcool (14 milioni di abitanti). Proprio in questi giorni si tiene qui la “China Food and Drinks Fair for Wine & Spirits”, importante rassegna del settore dedicata ad importatori e distributori. Vinitaly così entra direttamente sul canale del business, evitando le piazze già sature di città come Shanghai, Pechino o Guangzhou.
Giulia Garofalo