Per la prima volta il Consiglio europeo le dedica un’intera sezione delle Conclusioni, nulla di operativo, un primo passo importante. “Industrial compact” fortemente voluto dall’Italia
Quello della scorsa settimana è stato il Consiglio europeo “dell’Ucraina”. Per l’Italia è stato anche il primo vero consiglio di Matteo Renzi. Per questo forse a molti è sfuggito che è la prima volta che in un testo di Conclusioni del Consiglio europeo un’intera sezione sia dedicata alla competitività industriale. E’ solo un primo passo, è tutta politica e nessuna decisione operativa, ma si tratta di un significativo risultato ottenuto su forte impulso italiano: l’”Industrial Compact” fu fortemente voluto dal governo di Enrico Letta, era stato appoggiato dal commissario all’industria Antonio Tajani, e qualcosa è arrivato in porto al primo appuntamento del nuovo governo. Anche grazie ad un duro e pressante lavoro svolto qui a Bruxelles dagli sherpa italiani.
E’ vero, come spiega Janis Emmanouilidis, Direttore degli studi dell’European Policy Centre, che il Consiglio “non ha presentato misure concrete o un ben definito piano strategico a lungo termine”. Pero, continua “è uscito, chiaro, il messaggio che l’industria è un elemento chiave per la competitività europea”.
I Ventotto, spiega una fonte vicina al dossier, si sono espressi con decisione per un approccio integrato su competitività, clima ed energia (il c.d. “mainstreaming”). Tutte le politiche europee, a cominciare, dall’economia digitale, l’innovazione, fino alla revisione delle linee-guida sugli aiuti di Stato, dovranno favorire o preservare la competitività (c.d. competitiveness proofing”). Hanno anche chiesto alla Commissione europea di presentare una roadmap che, partendo dalla Comunicazione “For a European Industrial Renaissance”, si ponga l’obiettivo di promuovere investimenti, innovazione e occupazione. Il Consiglio ha anche riconosciuto la necessità di interventi a favore delle PMI e dell’internazionalizzazione, e il ruolo centrale degli skills (formazione professionale) e delle tecnologie abilitanti (Ket). Più in generale, il Consiglio riconosce nelle tecnologie pulite e digitali un vero e proprio driver della crescita.
Per l’Italia restano altri appuntamenti importanti, poiché nelle conclusioni è stato indicato un calendario operativo per la definizione del quadro clima-energia 2030, e la decisione dovrà essere presa entro ottobre 2014, sotto Presidenza italiana. Una fonte italiana spiega che sul clima “riteniamo equilibrato il testo delle Conclusioni perché concilia ambizione e realismo”.
Lena Pavese