Caduti i veti di Austria e Lussemburgo è stata formalmente adottata la revisione della direttiva risparmi per rendere automatico lo scambio di dati sui conti bancari dei non residenti. In corso anche le trattative con Svizzera e altri quattro “paradisi fiscali”. Semeta: Risultati “entro l’anno”
Il segreto bancario e la possibilità di mantenere “paradisi fiscali” nell’Unione europea, sembrano destinati a morire. È stata formalmente adottata oggi la decisione sulla revisione della direttiva risparmi, dopo l’accordo raggiunto dai capi di Stato e di governo nel corso del summit della scorsa settimana. Un’intesa raggiunta grazie alla caduta dei veti di Austria e Lussemburgo che per anni hanno opposto una feroce opposizione, bloccando il dossier dal 2008. Con la revisione della direttiva vengono rese più trasparenti le operazioni bancarie e diventa automatico a livello europeo lo scambio di dati sui conti bancari.
L’obiettivo della direttiva è combattere l’evasione transfrontaliera attraverso la creazione di un sistema di scambio di informazioni sulla tassazione del risparmio dei cittadini non residenti. Il nucleo della Direttiva è il principio dello scambio automatico di informazioni: gli Stati membri raccolgono dati sui risparmi dei non residenti e automaticamente li forniscono alle autorità del Paese in cui la persona risiede.
Austria e Lussemburgo hanno tuttavia condizionato la loro adesione al raggiungimento di un accordo simile anche con cinque Stati extra Ue sedi di “paradisi fiscali”: Svizzera, Liechtenstein, Andorra, Monaco e San Marino. La richiesta al commissario alla fiscalità, Algirdas Semeta è di negoziare prima con i cinque un nuovo accordi di scambio di informazioni a fini anti-evasione, estendendo anche a loro gli standard fissati dall’Ocse in materia.
Un risultato che, assicura Semeta, potrà essere raggiunto “entro l’anno”, visto che i negoziati con la Svizzera e gli altri Paesi terzi in materia di scambio automatico di informazioni sui risparmi di cittadini di altri paesi detenuti dalle banche stanno procedendo bene.
“La Svizzera – ha spiegato il Commissario – è pronta a lavorare con noi alla piena implementazione degli standard internazionali per lo scambio automatico di informazioni”. Agli Stati Ue Semeta ha assicurato che “i nostri negoziati con questi Paesi continueranno con velocità e ambizione, allo scopo di presentare risultati prima della fine dell’anno”.