Per il Presidente del Consiglio europeo una maggiore autonomia e la diversificazione degli approvvigionamenti è una “priorità sia per la competitività industriale che per la politica estera”
Diminuire la dipendenza energetica per l’Europa è importante “per la competitività industriale”, ma anche “per la nostra politica estera”. Il braccio di ferro con la Russia per la Crimea ha dominato il vertice dei capi si Stato e di governo anche per quanto riguarda quest’altro capitolo dell’agenda del Consiglio europeo. Come ha spiegato il Presidente Herman Van Rompuy nella conferenza stampa al termine del summit “se non agiamo ora, entro il 2035 saremo dipendenti dalle esportazioni estere fino al 80% del nostro petrolio e gas”, e per questo “ridurre la nostra dipendenza energetica, in particolare con la Russia, è stato un tema chiave nelle nostre deliberazioni”. Per farlo, si legge nelle conclusioni, “l’obiettivo di completare il mercato interno dell’energia per il 2014 e sviluppare le interconnessioni in modo da porre fine a qualsiasi isolamento degli Stati membri dalle reti europee del gas e dell’elettricità entro il 2015”, rimane la “priorità”.
Per Van Rompuy oggi l’Europa ha “inviato un chiaro segnale che l’Europa sta intensificando una marcia per ridurre la dipendenza energetica, in particolare dalla Russia”, questo è “dettagliato nelle nostre conclusioni”, secondo cui le “interconnessioni devono includere la penisola iberica e l’area del Mediterraneo”, e soprattutto “essere sviluppate con i Paesi terzi”.
Ulteriori misure, per il Presidente, dovranno essere prese “per sostenere lo sviluppo del Corridoio Sud”, compresi “ulteriori percorsi di deviazione attraverso l’Europa dell’Est”, e si dovranno esaminare “modi per agevolare le esportazioni di gas naturale dal Nord America”, cosa che potrà essere fatta anche attraverso i “TTIP (negoziati sul libero scambio, ndr) con gli Stati Uniti”.
Alfonso Bianchi