Una risoluzione approvata dall’Aula condanna il voto di domenica prossima e chiede alla Russia di ritirare “immediatamente” le truppe. Se Mosca annetterà la penisola, l’Ue imporrà sanzioni come embargo sulle armi, restrizioni sui visti, congelamento dei beni e misure contro le aziende del Paese
Dall’inviata a Strasburgo Letizia Pascale
Il referendum con cui, tra pochi giorni, gli abitanti della Crimea decideranno se proclamare l’indipendenza è “illegittimo e illegale”. A ribadire la condanna nei confronti della svolta indipendentista della penisola ucraina a maggioranza russa è il Parlamento europeo. L’Aula ha votato ad alzata di mano una risoluzione per denunciare che il referendum che si terrà domenica non ha alcun valore legale visto che in base alla Costituzione ucraina, la Repubblica autonoma di Crimea può tenere solo referendum su questioni locali e non sulla modifica di confini dell’Ucraina riconosciuti a livello internazionale.
La risoluzione condanna senza mezzi termini “l’atto di aggressione commesso dalla Russia con l’invasione della Crimea” e chiede l’immediato ritiro di “tutte le forze militari presenti illegalmente sul territorio ucraino”. La Russia, ricordano i deputati, agisce in violazione del diritto internazionale e con il suo comportamento costituisce una “minaccia alla sicurezza dell’Ue”. Tanto più che non esiste alcuna motivazione reale che possa giustificare l’intervento russo a difesa della popolazione russofona di Crimea: “Tale popolazione – ricorda l’Aula – non ha subito e non subisce alcuna discriminazione”. I deputati inviano comunque un messaggio anche al governo di Kiev per chiedere di tutelare i diritti delle minoranze nazionali, inclusi gli ucraini di lingua russa e per domandare un nuovo regime linguistico che sostenga tutte le minoranze.
In questa situazione, secondo i deputati, fa bene l’Ue ad adottare la linea dura. Nella giusta direzione vanno le decisioni prese dal Consiglio dei capi di Stato e di governo del 6 marzo di sospendere la liberalizzazione dei visti e i colloqui di cooperazione con la Russia. Ma non è tutto: in caso di annessione della Crimea, avvisa la risoluzione, “l’Ue imporrà rapidamente l’embargo su armi, restrizioni sui visti, congelamento di beni e misure contro le aziende russe, in particolare nel settore energetico, sempre nel pieno rispetto del diritto comunitario”.
I deputati invitano anche ad accelerare la liberalizzazione dei visti con l’Ucraina e, nel frattempo, a introdurre “procedure di concessione del visto temporanee, molto semplici e a basso costo a livello dell’Ue e degli Stati membri” per i cittadini ucraini.