Strasburgo dà il via libera definitivo al testo. Il relatore Zanoni (Pd): “Peccato per l’ostruzionismo del Consiglio sul gas di scisto, per il resto è una direttiva che risponde a sfide dei nostri giorni”
Il Parlamento europeo approva in via definitiva la nuova Direttiva Ue per la Valutazione Impatto Ambientale (Via). “Dopo 30 anni finalmente arrivano standard in grado di rispondere alle sfide ambientali moderne. Tutela della biodiversità, lotta al conflitto d’interessi, accesso del pubblico all’informazione ambientale, valutazione dei rischi per la salute sono state le mie priorità”, ha esultato il relatore del testo, l’eurodeputato Andrea Zanoni (Pd/Alde). La direttiva si applicherà sia a progetti pubblici che privati e stabilisce criteri su quali informazioni dovranno essere presentate alle autorità nazionali per ottenere l’approvazione. Nel periodo 2005-2008, il numero medio di valutazioni di impatto ambientale condotte nell’Ue è variata da 15mila a 26mila all’anno.
Tra le principali novità della nuova direttiva, spiega il relatore, “norme specifiche sulla biodiversità, il clima, maggiore trasparenza nella procedura per facilitare la partecipazione pubblica grazie alla creazione di un portale centrale, norme nuove sul conflitto di interessi, sanzioni nel caso di violazioni delle norme derivanti dalla nuova direttiva, una forte limitazione della possibilità di ricorrere a deroghe, norme contro il “salami slicing” ovvero la valutazione a pezzi di uno stesso progetto, i cambiamenti idromorfologici, o la valutazione del rischio”. Per garantire maggiore obiettività nelle valutazioni degli Stati, questi ultimi dovranno operare una “separazione funzionale” tra l’autorità competente sulle valutazioni e il promotore del progetto.
Nonostante le richieste del Parlamento a causa del veto in Consiglio di alcuni Paesi come la Gran Bretagna, non ci saranno le valutazioni di impatto ambientale obbligatorie per l’estrazione e l’esplorazione di shale gas, il gas di scisto, indipendentemente dal rendimento atteso. Tuttavia se gli Stati membri riterranno che non è necessaria alcuna valutazione dovranno però indicare le ragioni di questa scelta.
“L’unico rammarico consiste nell’ostruzionismo fatto in sede di negoziati dal Consiglio per quanto riguarda l’obbligatorietà della valutazione di impatto ambientale di tutti gli impianti di estrazione ed esplorazione del gas di scisto (shale gas)” ha ammesso Zanoni, che si è detto comunque convinto che “le molte modifiche apportate miglioreranno sensibilmente la direttiva attualmente vigente ormai datata e inadatta a rispondere alle sfide ambientali moderne, così come ritengono le principali associazioni ambientaliste europee”.
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