Il ministro dell’Economia ai colleghi dell’Eurogruppo: “Rispettiamo le regole e spostiamo l’attenzione su crescita e occupazione”
La situazione italiana non è poi così rosea: a fine 2014 la crescita sarà nell’ordine indicato dalla Commissione europea nelle previsioni economiche d’inverno, e non nell’ordine che aveva previsto il precedente governo. Ora è tempo di lavorare per rimettere in modo il paese: si faranno le riforme, e “i risultati saranno significativi nel medio termine, nel giro di due-tre anni”. Lo afferma il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, al termine della riunione dell’Eurogrupppo. Nel giorno del suo debutto tra i ministri dell’Eurozona, Padoan ammette che anche per l’anno in corso la crescita del paese sarà moderata: il Pil non sarà in aumento dell’1,1% come detto da Enrico Letta, ma dello 0,6% come detto da Bruxelles. “I numeri che abbiamo sott’occhio sono più vicini a quelli della Commissione”, mette in chiaro. Viste le previsioni errate del governo precedente “preferisco tenermi basso ed essere prudente”, per non dare ancora segnali errati ai partner europei e ai mercati. Alla prudenza Padoan unisce la determinazione del governo Renzi di mettere mano alle riforme e tener fede ai patti. “Continuiamo a seguire le regole e spostiamo l’enfasi sugli obiettivi di crescita e l’occupazione”, l’imperativo del titolare del Tesoro. Questo significa che il limite del 3% nel rapporto deficit/Pil quale condizione per poter operare liberamente in campo economico rimarrà un principio immutato.
Ai ministri dell’Economia e delle Finanze dei paesi dell’eurozona Padoan porta poi il programma di governo, come sempre accade in caso di rimpasti di governo o di nuovo esecutivo. “Spero di aver tranquillizzato i colleghi”. Da loro, spiega, “ho ricevuto incoraggiamento e sostegno”. Un gesto apprezzato dal titolare del dicastero di via XX settembre. “Ho detto loro che ho bisogno di sostegno”. Ma soprattutto “ho detto loro che l’Italia viene in Europa per fare delle cose, non per chiedere dei favori”. Le cose da fare sono le riforme e l’attuazione delle misure per correggere la situazione economica italiana. Sull’evelato livello di debito pubblico “i rilievi della Commissione sono cose già note”, ma l’Italia lavorerà su questo fronte: è intenzione di palazzo Chigi ridurre il debito aumentando il Pil, insistendo sulla competitività. Tra gli obiettivi del governo ci sono “una riduzione del cuneo fiscale che sia coperta in modo permanente dal taglio della spesa”, oltre a interventi in altri settore come il lavoro. “Stiamo lavorando con il ministro del Lavoro, ma comunque ci sono anche altre misure al vaglio del governo”. L’importante, per Padoan, è che a Bruxelles e nelle principali capitali europee capiscano che l’Italia ha bisogno di tempo. “Perchè le riforme siano tangibili, visibili e in grado di operare servono orizzonti di medio termine”, vale a dire “due-tre anni”.
Emanuele Bonini