A Bruxelles il premier ad interim insiste per la soluzione pacifica ma avverte: “In caso di escalation agiremo anche se c’è uno squilibrio enorme tra le forze”. Kiev è “determinata a firmare l’accordo di associazione con l’Ue il prima possibile”
Non vogliono farlo, sanno che hanno tutto da perdere. Ma se saranno costretti, gli ucraini sono pronti a prendere le armi contro le forze armate russe. Ad avvertire sulla possibile degenerazione della situazione in Crimea è da Bruxelles il premier ad interim, Arseniy Yatseniuk. “Siamo stati provocati dalla Russia varie volte – dice Yatseniuk al termine dell’incontro con i capi di Stato e di governo dell’Ue – ma abbiamo evitato di usare la forza perché è chiaro che questo è lo scenario preparato” da Mosca. L’intenzione di Kiev, invece, è fare di tutto per risolvere la cosa “in maniera pacifica”. Ma se questo non sarà impossibile, “in caso di un’ulteriore escalation e di un intervento sul nostro territorio di forze armate straniere, l’esercito dell’Ucraina agirà ai sensi della costituzione e delle leggi”. Insomma, avvisa Yatseniuk: “Siamo pronti a difendere il nostro Paese”. Una minaccia che certo non spaventa particolarmente la Russia, come il premier ucraino sa bene: “C’è uno squilibrio enorme tra le forze ucraine e la Russia”, ammette: Mosca “è una potenza nucleare, se ci sarà un confronto la cosa sarà tutt’altro che in favore dell’Ucraina”. Ma anche se “noi avremo meno armi – continua – abbiamo lo spirito, la forza della rivoluzione ucraina e lo spirito della libertà”.
Per Kiev la situazione attuale non è più sopportabile: “Avere i carri armati russi sul nostro territorio non è accettabile. Ditemi qual è il limite”, chiede Yatseniuk: “Cosa succede veramente a livello di sicurezza globale? Stiamo impazzendo? È possibile nel ventunesimo secolo che senza ragioni un Paese possa decidere di punto in bianco di invaderne un altro? Forse dobbiamo fare qualcosa a livello globale”. In fretta, perché “questa non è la fine”, avverte Yatseniuk, “noi vorremmo che lo fosse ma solo Dio sa dove si fermerà la Russia”. Tanto più che tutti i tentativi di dialogo fino ad ora non sono andati a buon fine: “Abbiamo cercato contatti a livello di governi e voglio essere chiaro: non siamo un governo anti russo, siamo pro Ucraina e difenderemo i nostri valori”.
Nell’uscire da questa situazione, è convinto Yatseniuk, l’Europa può avere un ruolo determinante. “Aspettiamo una soluzione decisiva da parte degli Stati membri dell’Ue – dice – sicuri che aiuterà a stabilizzare la situazione, a calmare gli animi e ad avviare i negoziati”. L’Ucraina conferma poi di volere continuare il suo avvicinamento all’Europa: “Il governo – assicura Yatseniuk – è determinato a firmare l’accordo di associazione e siamo pronti a farlo il prima possibile”.
Fondamentale, intanto, il pacchetto finanziario di aiuti offerto dall’Ue: “Siamo grati perché abbiamo urgente bisogno di stabilizzare la situazione”, ringrazia il capo del governo di Kiev, spiegando: “Siamo in una situazione finanziaria disperata ma il governo sta cercando di mantenere stabilità, rispondere ai propri obblighi, coprire tutte le spese e rispondere a bisogni dei cittadini”.
Letizia Pascale
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