Yatsenyuk incontra Martin Schulz prima del vertice dei capi di Stato e di governo e chiede di affrontare il problema “urgentemente”. Alla Russia: “Ritirate immediatamente le truppe”
Arseniy Yatsenyuk lo dice e lo ripete: “Questa non è una crisi tra Ucraina e Russia, è una crisi per l’Europa”. Per questo il capo a interim del governo di Kiev, che porterà il Paese fino alle elezioni anticipate del prossimo 25 maggio, è oggi a Bruxelles per tentare di trovare una soluzione internazionale al problema. Prima del vertice durante cui i capi di Stato e di Governo dei Ventotto tenteranno di trovare una posizione comune, il premier della repubblica ex sovietica ha incontrato il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz. “Dobbiamo agire di concerto e capire che è una responsabilità condivisa” ha chiesto Yatsenyuk. “Abbiamo bisogno urgentemente, e sottolineo urgentemente, di affrontare il problema” con la partecipazione di Ue, Usa, Russia e Ucraina ha aggiunto.
Sul tavolo, ha ricordato Yatseniuk, “ci sono diverse opzioni: noi siamo per quella politica ma dipende dalla Russia”. Bisogna capire se Mosca è pronta “ad avere un dibattito reale per stabilizzare la situazione” o se “continuerà ad aumentare la tensione, come ha fatto qualche anno fa”. Una domanda che il premier ucraino invia direttamente a Mosca: “Chiediamo alla Russia di rispondere e dirci se sono pronti a preservare la pace e la stabilità in Europa o se vogliono istigare nuove tensioni nelle nostre relazioni bilaterali e multilaterali”. Operativamente la richiesta a Putin è quella di “ritirare immediatamente le sue forze e di attenersi agli accordi internazionali firmati tra Ucraina e Russia”.
Dal canto suo, dopo l’incontro, Schulz parla di “situazione drammatica” e si dice fiducioso che “gli 11 miliardi dell’Ue per l’Ucraina siano disponibili immediatamente”. Con Yatseniuk, spiega, “abbiamo concordato su un elemento necessario: che il governo possa agire subito per dare ai cittadini il supporto necessario, perché il Paese possa sopravvivere a questa situazione estremamente difficile socialmente, economicamente e politicamente”. L’Europa, assicura Schulz, farà tutto il possibile per “supportare l’integrità territoriale e la sovranità della popolazione ucraina”. Sulle possibili sanzioni, spiega il Presidente del Parlamento europeo, “abbiano concordato che in caso siano inevitabili devono essere precise e mirate per portare ad una riflessione dall’altra parte”.
Letizia Pascale
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