Secondo il commissario agli Affari economici il nostro Paese dovrà “mantenere avanzi primari elevati per molti anni e aumentare il tasso di crescita”. Alla base dei problemi “inefficienza di lunga data in molte aree di economia e pubblica amministrazione”. Al governo: “Agisca in fretta”
L’aggiustamento strutturale italiano previsto per il 2014 “potrebbe essere insufficiente” vista la necessità di “ridurre l’enorme debito pubblico ad un ritmo adeguato”. È il messaggio lanciato da Olli Rehn alla presentazione della Revisione approfondita sugli squilibri dei paesi dell’Ue presentato oggi a Bruxelles, che ha piazzato il nostro Paese qta quelli con ‘squilibri macroeconomici eccessivi. Per il commissario agli Affari economici e monetari “in Italia, l’elevato debito pubblico persistente mette un pesante fardello per l’economia ed è anche una seria preoccupazione per le ricadute negative per il resto della zona euro”, per questo “avrà bisogno di mantenere avanzi primari elevati per molti anni”, così come di “aumentare il suo tasso di crescita, per invertire questa tendenza”. Queste sfide per il nostro Paese, secondo il commissario, sono aggravate da una “perdita di competitività profondamente radicata nell’inefficienza di lunga data in molte aree dell’economia e della pubblica amministrazione”. Come se non bastasse la crisi “ha indebolito la resistenza iniziale del settore bancario italiano”, soprattutto nel “suo ruolo di sostegno alla ripresa dell’economia”, che ha portato come conseguenza le “persistenti difficoltà incontrate dalle Pmi ad accedere a credito a prezzi accessibili”. Le perdite di competitività per Rehn poi sono radicate “in un disallineamento continuo tra salari e produttività”, nelle “tasse troppo alte sul lavoro” e nella “rigidità nella fissazione dei salari”.
Di tratta di sfide “immense” per affrontare le quali il nostro Paese ha bisogno di una “azione politica decisa e urgente e un forte impegno per la riforma, per il bene dei cittadini italiani di oggi e delle generazioni future” ha continuato Rehn affermando che la Commissione “incoraggia il nuovo governo ad agire rapidamente per incoraggiare la creazione di posti di lavoro in Italia”.
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