Il viceministro allo Sviluppo economico sicuro riguardo a ogni scenario dovuto alla crisi
Il commissario Oettinger usa gli stessi toni per l’Ue: “Ai russi fanno comodo i nostri soldi”
Sul fronte energetico l’Italia non ha nulla da temere dalla crisi ucraina: i rifornimenti di gas dalla Russia via Ucraina non sono stati interrotti e anche se dovesse verificarsi un black-out dei flussi il nostro paese ha riserve a sufficienza per andare avanti. Lo ha assicurato il viceministro allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, in occasione del Consiglio Energia. Il tema ucraino non era previsto, ma l’attualità ha imposto modifiche dell’agenda dell’ultima ora. A Bruxelles i ministri dei ventotto hanno dunque discusso anche di strategie energetiche alla luce della crisi russo-ucraina, con il commissario europeo per l’Energia, Gunther Oettinger, che “ha fatto il punto della situazione”. Per l’Italia la situazione è sotto controllo. “Non ci sono interruzioni di forniture di gas, e comunque il nostro livello di stoccaggio è più che sufficiente per essere sicuri anche in caso di interruzioni eventuali”. Al di là delle riserve l’Italia ha di che stare tranquilla in quanto “la strategia energetica nazionale varata un anno e mezzo fa prevede una serie di azioni di diversificazione degli approvvigionamenti”. In altre parole, siamo dipendenti da Mosca ma non solo da lei.
Intanto la Commissione europea sta lavorando. Oettinger ha mostrato ottimismo, ma ha comunque ammesso che il gruppo di coordinamento sta individuando le possibili soluzioni a crisi eventuali in caso di carenze di forniture di gas. Per l’Ue comunque vale lo stesso ragionamento per l’Italia. “Al momento non c’è motivo di preoccupazione”, ha sostenuto Oettinger. “Non ci sono state interruzioni di alcun genere nelle forniture, e nonostante la crisi ucraina il gas arriva”. Oettinger ha quindi messo in evidenza due aspetti: da una parte “in tutti i paesi membri la situazione è buona, con riserve sufficienti” a far fronte ad eventuali crisi, e dall’altro “è vero che abbiamo bisogno del gas russo, ma è anche vero che alla Russia fanno comodo i nostri soldi”. Il problema vero, semmai, sono i conti non saldati dall’Ucraina con la Russia, ed in particola con il colosso Gazprom. “Dobbiamo trovare il meccanismo per pagare il non pagato, e stiamo lavorando ad un pacchetto”.
Emanuele Bonini