Secondo un Eurobarometro lo pensano soprattutto nei paesi della crisi come Spagna e Grecia
Barroso: “Il sondaggio è un segnale forte ai leader europei, li sprona ad essere più coraggiosi”
Lottare contro il cambiamento climatico non farebbe bene solo al nostro pianeta, ma alla stessa economia. È quanto ritengono gli europei secondo l’ultimo Eurobarometro pubblicato dalla Commissione europea. L’80% degli intervistati pensa che la lotta al cambiamento climatico e il miglioramento dell’efficienza energetica possano dare impulso all’economia e all’occupazione (il 31% concorda pienamente con questa opinione, mentre il 49% è parzialmente d’accordo). Tra i paesi in cui è risultato più alto il riconoscimento dei vantaggi economici derivanti dall’azione per il clima diversi Stati membri che hanno maggiormente risentito della crisi economica e finanziaria. Il Paese dove si è registrato il più alto consenso totale è la Spagna (52%), seguita da Svezia (50%), Malta (44%), Irlanda e Cipro (43%) e Grecia (42%). In Estonia invece si rileva la più bassa percentuale di intervistati pienamente o parzialmente concordi (65%).
“Non si tratta di scegliere tra un’economia florida e la protezione del clima. Un’azione ragionata a favore del clima corrisponde in realtà a una buona scelta economica. Sono molto rassicurato dal fatto che anche i cittadini europei ne siano consapevoli”, ha commentato José Manuel Barroso. Secondo il Presidente della Commissione europea: “I risultati del sondaggio lanciano un forte segnale ai leader europei, spronandoli ad adottare una politica climatica coraggiosa per una ripresa economica sostenibile”
Nove europei su dieci considerano il cambiamento climatico un problema grave. Un’ampia maggioranza (69%) ritiene che si tratti di un problema “molto grave” e il 21% lo considera “piuttosto grave”. Su una scala da 1 (minimo) a 10 (massimo), la gravità del cambiamento climatico ha ricevuto un punteggio di 7,3 (rispetto a 7,4 nel 2011 e 7,1 nel 2009). Il 70% degli europei ritiene che la riduzione delle importazioni di combustibili fossili potrebbe apportare vantaggi economici per l’Ue e la stragrande maggioranza degli europei è a favore degli interventi nazionali per incrementare l’efficienza energetica e il ricorso a energie rinnovabili. Il sostegno del governo per migliorare l’efficienza energetica entro il 2030 è considerato importante dal 92% degli intervistati e molto importante da oltre la metà delle persone consultate (il 51%). La fissazione di obiettivi da parte del governo per incrementare il ricorso alle energie rinnovabili entro il 2030 è importante per il 90% degli intervistati e molto importante per il 49%.
Per Connie Hedegaard, commissaria per l’Azione per il clima, è la dimostrazione “che un’ampia maggioranza di europei si aspetta che i responsabili politici affrontino subito la sfida posta dal clima”. Per Hedegaard i cittadini “sono consapevoli del fatto che il problema del cambiamento climatico non è sparito mentre i governi erano impegnati a gestire la crisi economica. Non si tratta di scegliere tra crescita e competitività, da un lato, e clima, dall’altro. Occorre agire su entrambi i fronti”. Per questo, ha concluso, “mi auguro che i leader europei ascoltino e agiscano di conseguenza nella prossima riunione del Consiglio europeo, quando discuteranno le nostre proposte per il 2030 in materia di clima ed energia”.