Tra gennaio e febbraio l’Esi salito di appena di 0,2 punti nell’Ue e nell’Eurozona, nel nostro Paese invece di ben 2,4 punti. Il portavoce del commissario Rehn si tratta di un “dato incoraggiante”
Resta sostanzialmente stabile l’indice di sentimento economico (Esi) in Europa: a febbraio il miglioramento del grado di fiducia nell’economia è stato di 0,2 punti sia nell’Ue che nell’Eurozona. Lo rilevano i dati diffusi oggi dalla Commissione europea. Rispetto a gennaio l’Esi sale a 105 punti nell’Europa a ventotto e a 101,2 punti in quella a diciotto. In un contesto generale di sostanziale stabilità salta agli occhi il balzo in avanti dell’Italia, che in appena un mese fa segnare un aumento di 2,4 punti dell’indice, a testimoniare una percezione positiva crescente sull’economia. Il sentimento economico italiano passa invece da 96,6 di gennaio al 99 di febbraio, il dato migliore da maggio 2011 (allora l’Esi era a 100,2) e che riporta il nostro paese ai livelli di fiducia nell’economia del biennio 2010-2011. “È un dato incoraggiante”, secondo Simon O’Connor, portavoce del commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn.
Tra le principali economie europee bene anche Regno Unito, Germania e Paesi Bassi, tutti col segno positivo (rispettivamente +1, +0,4 e +0,6), male invece la Francia (-1,5%). Ancora più negativo l’andamento dell’Esi della Croazia (-2), ultima economia entrata a far parte dell’Ue. Crolla il sentimento economico in Slovacchia (-4,4).
E. B.