Per il capogruppo Greens Cohn-Bendit fino alle elezioni non dovrà essere lui a esprimere le posizioni ufficiali dei deputati. Cdu e Fdp ne chiedono le dimissioni. Contrari i popolari. Lui: “Resterò fino all’ultimo giorno”
Non occorrono le dimissioni, ma almeno un chiaro passo indietro decisamente sì. I Verdi europei non hanno dubbi: il Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz non può continuare ad agire, da qui fino a maggio, nella doppia veste di Presidente del Parlamento europeo e candidato socialista alla presidenza della Commissione. Impossibile, in questo lasso di tempo, distinguere quali parole ed azioni siano portate avanti nell’una e nell’altra veste. L’unica soluzione è quindi che Schulz non rappresenti più la voce del Parlamento europeo: “Diversi gruppi hanno approvato l’elezione di Schulz come Presidente dell’Aula all’epoca. Forte di questa maggioranza, può esprimersi a nome di tutte le famiglie politiche ma non è possibile differenziare questa funzione dalla sua candidatura, nemmeno Schulz ci riesce” ha obiettato il capogruppo dei Greens, Daniel Cohn-Bendit. Per questo i Verdi “non chiedono che si dimetta ma che dia prova di moderazione”. Come? Semplicemente facendo in modo che a esprimere ufficialmente le posizioni del Parlamento europeo sia, d’ora in avanti, uno dei vicepresidenti. Gli ecologisti discuteranno la proposta tra loro per poi proporla agli altri capigruppo.
Obiezioni sulla doppia veste di Schulz erano già arrivate, nei giorni scorsi, anche da liberali e conservatori tedeschi. “Il presidente del Parlamento europeo non può beneficiare del potere e delle risorse dell’ente per la sua campagna elettorale”, ha denunciato Alexander Graf Lambsdorff, capolista alle elezioni di maggio per il partito liberal democratico tedesco, sostenendo che l’attuale Presidente dovrebbe dimettersi se il prossimo 1 marzo sarà formalmente riconosciuto come candidato presidenziale dal congresso del Pse. Dello stesso avviso anche i cristiano democratici della Cdu. Secondo il capogruppo al Parlamento europeo, Herbert Reul, Schulz sta usando “senza sosta tutte le risorse disponibili” e per questo deve lasciare il suo incarico appena possibile.
Davanti alle richieste dei connazionali Schulz ha seccamente rifiutato di dimettersi, sostenendo di avere ricevuto l’incarico fino a fine mandato e di avere tutte le intenzioni di restare in carica fino all’ultimo giorno. La posizione del Presidente del Parlament trova una sponda nel Presidente del Partito popolare europeo, Joseph Daul che ha già fatto sapere di non ritenere necessario il passo indietro richiesto dai Verdi: “Nessuna regola – ha detto – impedisce a Schulz di esprimersi”. Semplicemente, secondo Daul, Schulz “sarà candidato alla presidenza della Commissione dopo l’ultima sessione del Parlametno, in aprile”.
Letizia Pascale
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