Per Barroso, Kiev può avere “buone relazioni sia con l’oriente che con l’occidente”. Ashton: “Offiriamo sostegno, non ingerenza”. Mosca avverte: “Niente interferenze”. Da Bruxelles ancora nessun impegno economico concreto
Di fronte ad un Paese completamente da ricostruire, con una situazione economica pesantissima e rischi di scissione che appaiono sempre più realistici, bisogna seppellire l’ascia di guerra e lavorare insieme. È l’appello che l’Unione europea rivolge alla Russia, dopo le pesanti accuse lanciate da Mosca, secondo cui l’occidente sta agendo in Ucraina per fini unilaterali. “Lancio da qui un appello – ha detto parlando davanti alla Plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo il Presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso – a tutti i partner internazionali, in particolare alla Russia, a lavorare costruttivamente con noi per garantire un’Ucraina unita che possa essere un fattore di stabilità nel continente europeo. Un’Ucraina – ha continuato il capo dell’esecutivo Ue – che avrà buone relazioni sia con i partner orientali che con quelli occidentali”.
Lo stesso appello al dialogo arriva anche dall’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, che oggi conclude la sua quarta visita a Kiev in meno di tre mesi. In questi giorni Ashton ha reso omaggio alle vittime degli scontri, portando un mazzo di fiori in una delle strade simbolo della protesta e ha incontrato deputati della Rada, membri dei diversi partiti, rappresentanti della società civile e anche Yulia Tymoshenko. L’Alto rappresentante ha chiesto a Mosca di fornire assistenza all’Ucraina per risolvere la peggior crisi dello stato ex sovietico dall’indipendenza. “È fondamentale che la Russia, in qualità di vicino molto importante dell’Ucraina, dia il suo sostegno per garantire che il paese possa avanzare nel senso in cui ritiene” ha detto, sottolineando “l’importanza dei forti legami tra l’Ucraina e la Russia e l’importanza di mantenerli”. Per rassicurare Mosca, la responsabile della diplomazia Ue ha anche assicurato: “Offriamo sostegno, non ingerenza, per il futuro”.
Dal canto suo la Russia ammorbidisce i toni rispetto ai durissimi attacchi di ieri ma lancia comunque un avvertimento: “Abbiamo confermato la nostra posizione di principio, di non interferire negli affari interni e ci aspettiamo che tutte le potenze straniere seguano una simile logica”, ha detto il ministro degli esteri moscovita, Sergey Lavrov. Il capo della diplomazia russa ha definito “pericolosa e controproducente” l’idea di dare all’Ucraina una sorta di ultimatum: “O state con noi, o contro di noi”.
Da Bruxelles intanto non arrivano impegni concreti in termini di sostegno economico al nuovo Paese da ricostruire. L’Ue sta aspettando la formazione del nuovo governo ucraino e la presentazione di un piano di riforme economiche che contribuirà a determinare la somma necessaria per l’assistenza finanziaria all’Ucraina, ha spiegato Ashton in conferenza stampa, evocando però la possibilità di prestiti a breve e lungo termine e ricordando che sono in corso contatti anche con il Fondo monetario internazionale. Secondo il Presidente della Commissione affari esteri del Parlamento europeo, Elmar Brok si saprà qualcosa di più nel giro di pochi giorni: “Nel corso della settimana ci sarà la proposta di un pacchetto di aiuti a breve termine per l’Ucraina” ha assicurato da Strasburgo, riferendo di averne parlato anche con il Commissario per gli affari economici, Olli Rehn.
Nel frattempo in Ucraina è caccia aperta nei confronti dell’ex Presidente, Viktor Yanukovich. Questa mattina i deputati ucraini hanno approvato una mozione per chiedere al Tribunale penale internazionale dell’Aja di processarlo per crimini contro l’umanità, una volta che sarà catturato. Con lui dovranno essere giudicati anche l’ex ministro dell’Interno, Vitaly Zakharchenko, e l’ex procuratore generale di Kiev, Viktor Pshonka. Intanto il suo ex capo di gabinetto, Andriy Kliyuev, è stato ferito a una gamba da colpi d’arma da fuoco.
Sul fronte politico è slittata a giovedì la formazione, prevista per oggi, del governo transitorio, che guiderà il Paese fino alle elezioni anticipate del prossimo 25 maggio. Elezioni a cui l’ex campione del mondo di pugilato Vitaly Klitschko ha ufficializzato la volontà di volere partecipare. Oltre al leader del partito nazionalista Udar (colpo), potrebbero candidarsi per la carica di Presidente anche l’ex premier Yulia Tymoshenko e Oleg Tiahnybok, leader del partito di estrema destra Svoboda.
Letizia Pascale
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