Una giornata all’Università La Sapienza per spiegare ai ricercatori come “strappare” più soldi ai programmi Ue
React4funds il programma del Parlamento Europeo per la promozione dei fondi comunitari e il supporto all’accesso ai finanziamenti nell’ambito della campagna Agire, reagire, decidere in vista delle prossime elezioni europee del 25 maggio 2014, ha fatto tappa a Roma nell’Aula Magna dell’Università la Sapienza.
La prima parte dell´evento si è svolta sul modello degli open days: funzionari della Commissione Europea ed esperti del project cycle management europeo sono stati a disposizione del pubblico per informazioni sui fondi dei singoli programmi ed hanno spiegato le linee politiche generali che animano l’iniziativa.
Hanno aperto i lavori del convegno il Rettore della Sapienza Luigi Frati e Daniel Ratcliffe, Direttore dell’Ufficio Informazione in Italia del Parlamento Europeo. Sono intervenuti Niccolò Rinaldi e Marco Scurria, deputati del Parlamento Europeo rispettivamente per l’Italia dei Valori e Fratelli d’Italia, che hanno illustrato le 14 linee di bando che la Commissione Europea ha appena messo a disposizione dei suoi cittadini che vogliano parteciparvi. Ben quattro bandi e una call a luglio sono dedicati a Cultura e Creatività, fra i quali uno per il cinema europeo ed uno per lo sviluppo di videogiochi educativi e non-violenti.
“Lo sviluppo della cultura del pubblico o audience development è fondamentale – ha detto Rinaldi durante la presentazione di venerdì – Eurobarometro è stato impietoso in proposito. In Italia la fruizione culturale è in diminuzione. Occorre una nuova cultura che sappia coniugarsi con i nuovi media, ad esempio i social network. E per questo ci vogliono i giovani, – ha aggiunto. – Bisogna anche cercare nuovi target di pubblico, come gli adolescenti, che ad esempio sono andati matti per la nuova serie Braccialetti Rossi di Giacomo Campiotti, che è bellissima. La nostra sfida è introdurre i fondi per i progetti culturali nei fondi stabili (32 miliardi per l’Italia). Penso anche al digitale applicato al patrimonio culturale. Preferisco utilizzare la parola programmi e non fondi perché l’Europa non è un bancomat, ma un progetto più ampio”, ha infine ammonito.
È poi intervenuto Scurria. “L’Italia nello scorso semestre ha speso solo il 40% dei fondi assegnatigli – ha detto – I motivi sono molteplici: una diffusa carenza tecnica di progettazione, difficoltà dovute alla scarsa diffusione della lingua inglese e una mancata conoscenza diffusa delle opportunità offerte dall’UE, oltre a oggettive complessità burocratiche [l’Italia avrebbe avuto 59,81 miliardi di Euro di fondi europei nel periodo 2007-2013]. Un collega irlandese mi ha detto che da loro le autostrade le chiamano italiane perché sono state costruite con i fondi non spesi dal nostro paese. Con la crisi che c’è da noi – ha commentato l’europarlamentare – questa è
una cosa che grida vendetta a Dio. I fondi del 2013 avremmo la possibilità di spenderli fino al 2015. Ma non ci si riesce. C’è bisogno di politica italiana in Europa e c’è estremo bisogno di comunicazione, cioè di qualcuno che racconti cosa fa l’Europa. Nessuno sa cosa l’Europa mette a disposizione dei cittadini. Ad esempio non si sa che si possono ottenere fondi direttamente da Bruxelles, senza passare per le regioni. Con i fondi europei – ha concluso – si potrebbero coprire i costi dell’intera finanziaria da 50 milioni di euro voluta dal Fiscal Compact [Il Trattato sulla Stabilità Monetaria dell’Euro n.d.r.]. Per questo faccio appello all’informazione perché parli di questi bandi perché stiamo perdendo un sacco di soldi”.
A dire il vero in quanto alla rappresentanza politica italiana in Europa, necessaria per ottenere e utilizzare questi fondi, il nostro paese è notevolmente migliorato da un po’ di anni a questa parte. Stando ai dati citati durante l’incontro, se qualche anno fa la presenza fisica dei parlamentari del Belpaese alle assemblee di Bruxelles oscillava fra il 10 e il 15% del totale degli eletti, adesso la situazione è nettamente migliorata e si attesta intorno al 90% di essi.
Tornando al convegno della Sapienza, nel proseguimento della mattinata hanno poi illustrato i vari progetti sul tavolo Alessandro
Senesi, Capo Unità della Direzione Generale Istruzione e Cultura della Commissione Europea, Roberta Mastrangelo della Direzione Generale per il Cinema del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Giuseppe Massaro, Direttore Europa Creativa/Media Desk Italia, Andrea Golfieri, Policy Officer della Direzione Generale Imprese e Industria della Commissione Europea e Antonio Carbone, di Horizon 2020 ed APRE – Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea, oltre ai dirigenti di Erasmus, INDIRE Italia ed Agenzia Nazionale per i Giovani.
Le tre linee di bando principali, sotto le quali si trovano tutti i progetti secondari, sono i progetti Erasmus + per la mobilità intraeuropea degli studenti universitari, Europa Creativa, che raggruppa tutti i bandi sulle arti, la scrittura, la fotografia e il cinema ed Horizon 2020, il vero e proprio programma quadro dell’UE per la ricerca, della durata di sei anni. Il programma Erasmus + dispone di un bilancio di 14,7 miliardi di euro per sette anni, il 40% in più rispetto alla spesa attuale, riflettendo l’impegno dell’Europa a investire in questo settore. Il progetto offrirà a oltre quattro milioni di europei l’opportunità di studiare, formarsi, acquisire esperienza professionale e fare volontariato all’estero fra il 2014 e il 2020.
Il nuovo programma Europa Creativa promuoverà la mobilità degli artisti europei e aiuterà i professionisti dell’audiovisivo ad adattarsi all’era digitale. La legge approvata dal Parlamento Europeo punta ad instaurare un meccanismo di garanzia e aiuto alle micro, piccole e medie imprese del settore culturale e creativo. Horizon 2020 è l’ultimo programma del sistema di finanziamento integrato destinato alle attività di ricerca della Commissione europea. Il Programma sarà attivo dal 1° gennaio 2014 fino al 31 dicembre 2020, e supporterà l’UE nelle sfide globali fornendo a ricercatori e innovatori gli strumenti necessari alla realizzazione dei propri progetti e delle proprie idee. “Globalizzazione, digitalizzazione, frammentazione del mercato, innalzamento dell’audience e accesso al credito: queste sono le sfide che Europa creativa intende fronteggiare con lo spirito di supportare un settore che significa il 7% del Pil europeo, impiega circa 8 milioni di persone e coinvolge ben un milione di imprese”, ha dichiarato la relatrice della legge, Silvia Costa del Pd. Il nuovo programma avrà un budget di 1.4 miliardi di euro.
L’incontro della Sapienza si è concluso nel pomeriggio, quando circa 300 persone hanno avuto la possibilità di prendere parte a tavoli di lavoro. I partecipanti, affiancati da facilitatori, hanno effettuato una simulazione diretta della preparazione di un progetto per la partecipazione a un bando europeo. Presentare un progetto coerente con le linee guida imposte dall’UE infatti non è semplice. Esistono addirittura dei Master sull’argomento.
React4fund – realizzato dalla Commissione Europea in collaborazione con Sapienza Università di Roma, con la Commissione Europea, con gli Europe Direct Formez e con Sviluppo Lazio – è stato promosso con il contributo dell’associazione Aim-Agenzia intercultura e mobilità, Apre-Agenzia per la promozione della Ricerca europea, gli Enterprise Europe Network Contact Points (Bic Lazio, Camera di commercio e altri.), Llp-Indire e l’Agenzia per la Cultura. Erano inoltre presenti numerose associazioni e società che supportano la ricerca di partner per i fondi europei.
La compagnia teatrale Il Ratto d’Europa ha accompagnato i lavori dando la propria interpretazione non convenzionale sul tema dei fondi europei e mettendo in scena le difficoltà che i giovani ricercatori hanno nello stilare progetti per l’Europa che siano il più possibile corretti dal punto di vista formale.
Ma “il futuro è di coloro che non sono disillusi”, come ha detto Scurria nel suo intervento citando George Sorel.
Laura Gobbo
Per partecipare ai nuovi bandi europei
http://www.europarl.it
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Europa Creativa
http://ec.europa.eu/creative-europe
http://eacea.ec.europa.eu
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Erasmus +
ec.europa.eu/erasmus-plus/na
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