La Commissione ha richiesto a Londra “di fornire pieni dettagli delle misure annunciate”
“La definizione del concetto di lavoro in base allo stipendio” è “incompatibile” con le regole Ue
Il nuovo piano del governo di David Cameron, di stabilire un tetto minimo di guadagno di circa 180 euro a settimana per i lavoratori comunitari immigrati che possono beneficiare dei servizi sociali, molto probabilmente è “incompatibile con le regole dell’Unione europea”. Jonathan Todd, portavoce del commissario al Lavoro Lázsló Andor, ha spiegato che la Commissione europea ha già “richiesto alle autorità di Londra di fornire pieni dettagli delle misure annunciate” e che l’esecutivo di Bruxelles “sta controllando molto attentamente se siano in accordo con le regole comunitarie”. Todd ha ricordato che la legge Ue, confermata da una sentenza della Corte di giustizia, afferma chiaramente che “non è consentito discriminare lavoratori provenienti da un altro Paese membro” e che “la definizione del concetto di lavoro in base al guadagno” pure “è incompatibile” con le regole di Bruxelles.
Non solo, anche gli immigrati comunitari “non attivi” devono essere “titolari degli stessi diritti sociali dei cittadini del Paese appena abbiano superato l’abituale test di residenza, in altre parole quando spostano il loro centro di interessi in un altro Paese europeo”. Se dall’analisi del provvedimento si rivelasse che viola quetse regole Londra rischia una procedura di infrazione. “La commissione – ha ribadito Todd – è guardiana dei trattati e controlla che tutti gli Stati, grandi o piccoli che siano, rispettino le regole” perché “i benefici dell’Ue, del mercato unico, dipendono dal fatto che tutti rispettino le regole. Altrimenti sarebbe il caos”.
A. B.
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