A due anni dall’incidente la Suprema Corte ha rimandato ancora la decisione sull’imputazione
Per Bruxelles la scelta “avrà conseguenze importanti nella nostra lotta alla pirateria”
La Corte Suprema indiana ha deciso di rinviare per l’ennesima volta, la ventiseiesima, l’udienza sul caso dei marò italiani, trattenuti da oltre due anni in India senza che siano stati presentati ancora i capi d’accusa. Una decisione che “delude” l’Unione europea che rinnova il suo appello a che non venga mossa l’accusa di terrorismo.
“Siamo delusi dalla notizia che abbiamo ricevuto stamattina che dopo 2 anni dall’incidente la Corte suprema ha di nuovo deciso di rimandare la decisione sulla legge che deve essere invocata nel caso dei due marò italiani” Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, ha dichiarato Maja Kocijancic, portavoce dell’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Ue Catherine Ashton. “Sappiamo – ha continuato – che la Corte discuterà il 24 febbraio per decidere se deve essere applicata la legge anti terrorismo”, una scelta che “sarebbe inappropriata in questo caso”, per questo l’Ue ripete: “Incoraggiamo a trovare con urgenza una risposta mutualmente soddisfacente in accordo con la legge internazionale e la convenzione Onu sulla legge del mare”. Una eventuale accusa di terrorismo, conclude la portavoce, avrebbe “conseguenze importanti nella nostra lotta contro la pirateria”.
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