Saccomanni ha incontrato Rehn per rassicurarlo sull’attuazione della spending review
“Procede secondo tabella di marcia, sarà presentata al nuovo esecutivo appena insediato”
Bruxelles decide di fidarsi dell’Italia e di concedere qualche giorno in più prima di esprimere un giudizio definitivo sui nostri conti. La settimana prossima a Strasburgo verranno presentate le previsioni di inverno della Commissione europea e il nostro Paese avrebbe dovuto portare in questi giorni il dossier sui provvedimenti che il governo Letta stava mettendo in capo per rispettare gli impegni con l’Ue. Ma gli sconvolgimenti istituzionali hanno complicato la situazione. Ieri il ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni ha incontrato al termine dei lavori dell’Eurogruppo il commissario agli Affari Economici e vicepresidente della Commissione Europea, Olli Rehn, per rassicurarlo a nome di Roma.
In una nota congiunta dei portavoce dei due, Roberto Basso e Simon O’Connor, rilasciata ieri in tarda serata, si legge che “il ministro Saccomanni ha illustrato al vicepresidente Rehn lo stato di attuazione delle misure annunciate a Bruxelles il 22 novembre 2013 e approvate dall’Eurogruppo come insieme di provvedimenti paralleli alla legge di stabilità utili a garantire il rispetto dei criteri del deficit e del debito (privatizzazioni, rientro dei capitali, rivalutazione delle quote della Banca d’Italia, revisione della spesa)”. Mentre “le prime tre misure sono già state oggetto di norme attuative assunte dal Governo Letta”, il programma per la revisione della spesa, la soending review, “procede secondo la tabella di marcia illustrata dal commissario governativo fin dal suo insediamento e sarà quindi presentata al nuovo governo appena questo sarà insediato”. I dati preliminari del programma, continua la nota, “già oggetto di ampio confronto in sede tecnica nell’ambito del governo, sono stati illustrati dal ministro Saccomanni al vicepresidente Rehn, e prevedono risparmi strutturali nell’ordine di 2 punti percentuali di Pil entro il 2016”.
Da parte sua la Commissione “ha chiarito che non esiste alcuna scadenza specifica per l’Italia e che in vista delle previsioni economiche d’inverno i servizi della commissione hanno una scadenza tecnica a metà febbraio oltre la quale non possono più prendere in considerazione dati provenienti dai Paesi membri”. Questa scadenza, come spiegato dal portavoce di Rehn in una conferenza stampa, era proprio ieri, eppure secondo il comunicato sarebbero “infondate le ricostruzioni giornalistiche secondo le quali vi fosse un accordo tra l’Itala e la Commissione per la trasmissione di informazioni sul programma di revisione della spesa entro tale scadenza”. Un’affermazione che contrasta con quanto invece spiegato da diverse fonti europee nei giorni scorsi. “La Commissione – aggiunge la nota – come di consuetudine, continuerà a monitorare il rispetto delle regole del patto di Stabilità e Crescita da parte dell’Italia, in particolare nel contesto del Semestre Europeo” e il vicepresidente Rehn, conclude il comunicato “ha ribadito il sostegno della Commissione per gli sforzi del governo italiano per pagare i debiti commerciali della pubblica amministrazione, iniziativa importante per fornire liquidità alle piccole e medie imprese e per facilitare loro gli investimenti e le assunzioni”.
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