Bruxelles – Dodici migranti affogati in un gruppo di circa 200 che tentava di raggiungere le coste spagnole dal Marocco, all’altezza di Ceuta. E’ una tragedia, come ne sono avvenute al largo di Lampedusa? No, probabilmente è molto peggio, perché le autorità spagnole, spinte dalle pressioni fatte da alcuni testimoni, hanno ammesso di aver nuovamente sparato proiettili di gomma alcuni giorni fa contro i migranti che, a nuoto, cercavano la salvezza sul territorio dell’Unione.
La commissaria agli Affari interni dell’Ue, avute le prime informazioni, ha espresso la sua “preoccupazione per la notizia dell’uso di proiettili di gomma da parte della polizia contro gli immigrati a Ceuta. Per questo la svedese ha chiesto “chiarimenti” alle autorità spagnole. Il ministro degli Interni di Madrid Jorge Fernandez Diaz ha ammesso che lo scorso sei febbraio “proiettili di gomma sono stati sparati dalla distanza di circa 25 metri per scoraggiare i migranti dall’entrare nel territorio spagnolo”. Il ministro ha anche aggiunto che “i poliziotti non hanno sparato direttamente contro le persone in acqua e sono stati in parte causati dall’aggressività mostrata da alcuni migranti”. Che erano talmente aggressivi da finire affogati.
Altri episodi, raccontati da Ong, raccontano di persone fermate sulle spiagge spagnole e poi, contro le norme comunitarie, riportate con la forza in Marocco, e di altri casi di migranti ricacciati indietro, nella zona di Melilla, a calci e colpi di manganello.