“L’Italia è un Paese che assume la presidenza dell’Unione Europea fra pochi mesi”. Oggi ne parlerà con i colleghi Ue: “Troveremo iniziative utili”
L’India getta discredito sull’Italia, un fatto di per sé “impensabile” e ancor di più inaccettabile per un paese chiamato a guidare l’attività comunitaria di qui a qualche mese. Usa toni duri, Emma Bonino, per commentare la richiesta di applicare la legge antiterrorismo (Sua Act), seppure senza invocare la pena di morte, avanzata dalla procura nel caso che vede imputati i due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Il ministro degli Esteri italiano solleverà il tema davanti ai ministri degli stati membri dell’Ue già oggi, in occasione della riunione del consiglio Affari esteri. In gioco, spiega arrivando per partecipare all’incontro, c’è anche l’immagine dell’Europa. “Credo che essere vicini ai nostri due marò a nome del governo sia un gesto forte, anche alla luce dell’ennesimo rinvio della sentenza e della conferma dei capi d’imputazione inaccettabili. Ne parleremo oggi in Consiglio – ha detto il ministro – e sono sicura che la solidarietà internazionale saprà trovare iniziative utili”.
L’ipotesi di terrorismo per i due marò italiani “è irragionevole”, sostiene la titolare della Farnesina. “Significa pensare che l’Italia è un paese terrorista, e ciò non è pensabile. L’Italia è un Paese che assume la presidenza dell’Unione Europea fra pochi mesi”. La Corte suprema indiana dovrà pronunciarsi il 18 febbraio, e “ci auguriamo che prenda atto dell’inaccettabilità e dell’irragionevolezza totale di questo capo d’imputazione”, aggiunge Bonino. L’Italia è comunque pronta a tutto. “Tutte le opzioni sono possibili”, ribadisce il ministro. “Tutto è sul tappeto, anche se pensiamo che tutte le carte che abbiamo forse non è il caso di renderle note”.
Emanuele Bonini