Gli eurodeputati hanno srotolato una grande bandiera e mostrato cartelli per chiedere il ritorno di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Tajani: “Se l’India non fa marcia indietro ci saranno ripercussioni”
Il cortile interno del Parlamento europeo di Strasburgo si tinge di verde, bianco e rosso. È il simbolico appello che gli eurodeputati italiani hanno voluto lanciare per chiedere il ritorno a casa dei due Marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Dopo l’ennesimo rinvio di oggi da parte della Corte Suprema indiana, i rappresentanti dei diversi gruppi politici hanno voluto fare sentire la loro voce, srotolando un grande tricolore ed esibendo cartelli con la scritta: “Marò subito a casa”.
Un’iniziativa aperta a tutti i deputati italiani che hanno partecipato numerosi, ad eccezione dei rappresentanti del Carroccio. A guidare l’iniziativa i Vicepresidenti del Parlamento europeo Roberta Angelilli e Gianni Pittella. “Sono stati calpestati i diritti umani di due militari impegnati in una missione internazionale in acque internazionali” ha ricordato Angelilli, avvertendo che la mobilitazione continuerà fino a quando non saranno liberati.
“Voglio sottolineare che qui c’è una delegazione italiana a 360 gradi, siamo tutti uniti” ha fatto notare Pittella. “Da quando la questione è diventata europea – ha aggiunto – qualche risultato c’è stato. I piccoli passi avanti sono il risultato di questa forte spinta”.
Anche il Commissario europeo all’industria, Antonio Tajani è passato a sostenere il simbolico tricolore: “L’Ue è contro la pena di morte e se l’India dovesse decidere di applicarla – ha avvertito – ci saranno ripercussioni per l’India: saremmo costretti a interrompere l’accordo di libero scambio e ci sarebbero effetti anche sui vantaggi tariffari che l’India oggi ha”.